Calcio, addio a Mazzone. Il ricordo dell'allievo Nicolini: "Il rispetto delle regole era il suo credo"
di Redazione
Aveva 86 anni
Lutto nel mondo del calcio: è morto all'età di 86 anni Carlo Mazzone, storico allenatore fra le altre di Roma, Fiorentina, Napoli e Brescia.
Conosciuto come Sor Carletto o Sor Magara, Mazzone deteneva il record di panchine in Serie A, 792 - 797 considerando i cinque spareggi -. Nel 2019 gli era stata intitolata la nuova tribuna Est dello Stadio Cino e Lillo Del Duca di Ascoli Piceno, e nello stesso anno è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano. Ai tempi della Roma, che alleno' dal 1993 al 1996, lancio' in Serie A un giovanissimo Francesco Totti.
Lo ricorda commosso Enrico Nicolini, che era stato un suo giocatore in ben tre squadre - Catanzaro, Ascoli e Bologna - e che lo seguì in seguito nello staff tecnico del Brescia: "Otto stagioni insieme da calciatore e poi mi volle anche con lui nello staff tecnico - racconta Nicolini - già questo basta a dimostrare la stima e l'affetto che avevo nei suoi confronti, è stato il mio maestro. Un uomo che rispettava le regole, e le faceva rispettare, un uomo tutto d'un pezzo, un uomo con la U maiuscola. Sono tanti gli episodi nella sua carriera che lo dimostrano."
Non solo quello più celebre quando il suo Perugia sconfisse la Juventus e fece perdere lo scudetto ai bianconeri all'utima giornata del campionato 1999-2000
Profonda era la sua conoscenza del mondo del calcio: fu lui per esempio a cambiare ruolo a un giovanissimo Andrea Pirlo, spostandolo ai tempi del Brescia dalla posizione di trequartista a quella di playmaker, facendolo diventare uno dei giocatori più forti in questo ruolo.
Tra il 1969 e il 2006 si è seduto sulla panchina di ben 12 squadre diverse: non solo la Roma, dove ha lasciato un ricordo indelebile, ma anche Napoli, Fiorentina, Pescara, Ascoli, Bologna, Catanzaro, Bologna, Perugia, Brescia, Lecce e Livorno.
Sotto la sua guida sono passati tanti campioni del calcio: da Francesco Totti ad Andrea Pirlo, da Pep Guardiola a Roberto De Zerbi e Roberto Baggio: sotto la sua guida il Divin Codino seppe dare spettacolo come forse mai aveva fatto.
Mazzone non ebbe mai rapporti idilliaci con la tifoseria della Sampdoria: ma nonostante questo negli anni è sempre prevalso il rispetto.
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