Candidato ucciso in Ecuador, Esther Cuesta Santana ex console a Genova: "Atto di barbarie, fermiamo la deriva della violenza, torniamo alla politica"
di Stefano Rissetto
"Faccio un disperato richiamo alle istituzioni, al governo e alle forze dell'ordine perché si facciano carico della sicurezza e della vita delle persone"
"Un evento tragico, dimostrazione di come l'Ecuador viva una fase di insicurezza e violenza mai successa prima, risultato evidente del fallimento politico del presidente Lasso". Esther Cuesta Santana, già console dell'Ecuador a Genova e candidata alle elezioni anticipate in programma il 20 agosto, commenta così l'assassinio a Quito di Fernando Villavicencio, candidato alle elezioni presidenziali ucciso a colpi di pistola al termine di un comizio della campagna elettorale.
Villavicencio, candidato della maggioranza di governo alle prossime presidenziali dell'Ecuador, 59 anni, giornalista e politico, era il delfino dell'attuale presidente Guillermo Lasso. Il giornalista e politico è stato colpito da numerosi colpi d'arma da fuoco mentre stava lasciando una scuola della capitale dove si svolgeva un raduno politico. La notizia della morte è stata confermata pochi minuti dopo l'attentato dalla Clinica de la Mujer dove era stato trasportato d'urgenza.
"Tutta la nostra solidarietà - dice la Cuesta Santana - alla famiglia, alla moglie e alle figlie, alle persone ferite. E' a rischio la tenuta democratica della Nazione. Le divergenze politiche si risolvono attraverso il confronto. Invece non è la prima volta purtroppo che vengono eliminati fisicamente candidati o rappresentanti eletti, faccio un disperato richiamo alle istituzioni, al governo e alle forze dell'ordine perché si facciano carico della sicurezza e della vita delle persone".
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