Francesca Ghio, telefonata con la Meloni: "Presidente, se sono morta a 12 anni è anche per colpa di persone come lei"
di Filippo Serio
Il presidente del Consiglio telefona all'esponente politica genovese che aveva denunciato in consiglio comunale uno stupro patito nell'infanzia
Francesca Ghio, che nell'ultima seduta del consiglio comunale di Genova aveva denunciato uno stupro patito a 12 anni di età, ha ricevuto una telefonata del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Ne dà notizia la stessa Ghio, consigliera comunale, in un post Instagram in cui scrive:
"Ho parlato 20 minuti al telefono con il presidente Giorgia Meloni. Se avessi assecondato il motivo della sua telefonata probabilmente sarebbe durata pochi secondi, giusto il tempo di lasciare che mi riportasse i complimenti per il coraggio e la vicinanza per il dolore.
Ma non ci sto a queste logiche. Non arretro di un centimetro e ho usato anche questa sua chiamata per dirlo. A chi politicamente vuole la mia attenzione dicendomi che sono brava, rispondo che non ha capito l'essenza del mio gesto.
Buonasera Presidente, sono Francesca e se sono morta a 12 anni è anche per colpa di persone come lei, che pur avendo il potere nelle mani, pur avendo gli strumenti per cambiare, scelgono di guardare da un'altra parte.
Trovando continuamente un capro espiatorio e deresponsabilizzare le istituzioni, addossando al singolo la colpa, per evitare di risolvere il problema nascondendolo dietro parole retoriche.
'Sono figli sani di un sistema malato' non è uno slogan, è la realtà.
Quando le soluzioni, come ho già detto, ci sono, serve la volontà politica di applicarle. Non farlo, è una risposta chiara."
Cara Presidente Giorgia Meloni, ti ringrazio per la vicinanza ma se ho parlato, non è per avere supporto morale. La mia morale è solida e alle mie lacrime ci pensano le mie sorelle.
Se ho parlato è perché voglio una fine a questo dolore. Perché nessun'altra debba continuare a passarci attraverso.
Se davvero le sono arrivata Presidente Meloni, allora lo dimostri con la potente azione politica che ha nelle mani. E' una responsabilità e un privilegio poter usare la politica per risolvere i problemi.
Le parole ora risuonano vuote come il buio che ho attraversato.
Chiedo una cosa, insieme chiediamo una sola cosa a grande voce. Vogliamo l'educazione sessuo affettiva, alle emozioni e al consenso in tutte le scuole del paese, per tutti i bambini e le bambine di oggi, che saranno gli adulti di domani.
Per mettere nelle loro mani e nei loro cuori gli strumenti potenti della consapevolezza e dell'amore.
"Sono madre" mi ha detto al telefono.
Sono madre anche io, e lotto perm mia figlia e anche per la sua.
Per i figli e le figlie di tutti noi.
Per fare in modo che non ci sia altro dolore evitabile. Dire a me, a Gino, a Chiara a tutti i cuori frantumati e le ossa rotte, che vi dispiace, serve solo a voi stessi per sentirvi meglio con quello che avete e non avete fatto".
A noi serve un cambiamento.
Siamo il grido alrissimo e feroce di tutte quelle persone che più non hanno voce".
Condividi:
Altre notizie
Regione Liguria: Katia Piccardo vicecapogruppo del Pd
28/11/2024
di M.C.
Gusmeroli (Lega) a Telenord: 'Semplificare il fisco e sostenere autonomi e imprese, la rateizzazione è solo l'inizio'"
27/11/2024
di Carlotta Nicoletti - Stefano Rissetto
Genova: sciopero generale venerdì 29, Cgil e Uil in piazza dalle 9
27/11/2024
di steris