Carcere di Sanremo, detenuto dà fuoco alla cella: poliziotto intossicato
di Marco Innocenti
Lorenzo, segretario Sappe: "La consegna della residenza per detenuti con problemi psichici di Spezia non è più differibile"
Si è sfiorata la tragedia, ieri pomeriggio, nel carcere di Valle Armea a Sanremo. “Colpa e conseguenza della protesta sconsiderata e incomprensibile di un detenuto - spiega Michele Lorenzo, segretario nazionale per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE - che ha appiccato un incendio nella cella dov’era ristretto, dando fuoco a tutto quello che vi era all’interno”.
“L’evento critico poteva avere un diverso epilogo se il poliziotto penitenziario di turno non avesse avuto la scaltrezza ed il coraggio di intervenire per evitare guai ben peggiori - prosegue Lorenzo nel suo racconto - E’ successo che verso le ore 16.00 un italiano, con problemi psichici e già protagonisti di altri eventi critici in altri penitenziari, sottoposto ad un regime detentivo che richiede particolari cautele, per futili motivi ha dato fuoco a lenzuola, abbigliamento personale, suppellettili e quanto altro aveva a disposizione in cella. Tempestivo è stato l’intervento dei pochi Agenti di servizio, che hanno prontamente soccorso il detenuto mettendo in sicurezza il compagno di cella e l'intera Sezione. Purtroppo, durante le fasi di intervento, un poliziotto è stato trasportato in ospedale per intossicazione da fumo”.
Il SAPPE denuncia “l’attuale stato delle carceri liguri e chiede che si faccia chiarezza su quanti detenuti problematici o pericolosi possono convivere contemporaneamente nello stesso istituto, adeguando con assistenza sanitaria specialistica l’assenza della R.E.M.S., luogo in cui devono essere inviati i detenuti che necessitano di assistenza psichiatrica, negativizza ulteriormente le carceri della Liguria. Invitiamo il presidente Toti ad accelerare la consegna della REMS di Calice al Cornoviglio a Spezia non più differibile”.
“Per fornire una dimensione numerica degli interventi effettuati dalla Polizia Penitenziaria presso l’istituto di Sanremo nel 2020 si sono registrati ben 122 atti di autolesionismo, 3 tentati suicidi, 94 colluttazioni. Oggi tutti gli errori del sistema – conclude Lorenzo – incombono sulla Polizia Penitenziaria, nonostante tutto sempre presente”.
Solidarietà e parole di apprezzamento per la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati di poliziotti penitenziari di Sanremo arriva da Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “E’ solamente grazie a loro, agli eroi silenziosi del quotidiano con il Basco Azzurro a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se le carceri reggono alle costanti criticità penitenziarie. La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. E da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, gli episodi di violenza contro i poliziotti sono aumentati. Eppure, è solamente grazie ai poliziotti penitenziari, gli eroi silenziosi del quotidiano a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se il numero delle tragedie in carcere è fortunatamente contenuto. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie di Sanremo e della Liguria”.
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