Caso Salis, il prof. Gialuz (UniGe) a Telenord: "Nell'Ungheria di Orban grave problema di rispetto dei diritti fondamentali"
di Stefano Rissetto
La giovane italiana, sotto processo a Budapest, condotta in aula con i ferri ai polsi e fasce di cuoio alle caviglie
Il caso di Ilaria Salis, la cittadina italiana arrestata a Budapest per aver preso parte a scontri in margine a una manifestazione di estrema destra, viene analizzato per Telenord da Mitja Gialuz, ordinario di Procedura penale all'Università di Genova. "Premetto che la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo e la Carta di Nizza, oltre ad altre fonti derivate di diritto comunitario, sanciscono il diritto alla presunzione di innocenza - dice il professor Gialuz, ospite della rassegna stampa quotidiana di Telenord - e vietano agli Stati membri di applicare agli imputati strumenti di coercizione personale, quelli che una volta si chiamavano 'ceppi': quelle immagini in Europa non hanno diritto di cittadinanza".
"Questo caso - prosegue il giurista - riporta di attualità i problemi fra Ungheria e Unione Europea. Esiste infatti un procedimento di infrazione contro Budapest per violazione dei diritti fondamentali, che si collega al superamento dell'imparzialità e dell'indipendenza dei tribunali e all'aumento delle pene per gli oppositori politici".
"Qui - conclude il professor Gialuz - c'è una giovane donna, condotta in aula in una condizione inaccettabile di restrizione e mortificazione della persona, accusata di fatti risibili che in Italia, al massimo, potrebbero costare 4 anni, mentre a suo carico il pm ungherese ne chiede 11. Questa vicenda segnala come nell'Ungheria di Orban ci sia un grave problema di rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini".
Altre notizie
Violenza sulle donne, a Genova un ammonimento al giorno: il doppio rispetto al 2023
25/11/2024
di Filippo Serio
Mercoledì sera Benvenuti in Liguria fa tappa a Bormida, Osiglia e Rialto
25/11/2024
di Gilberto Volpara
Giornata contro la violenza sulle donne: eventi a Genova e in tutta Italia per ricordare e sensibilizzare
25/11/2024
di Matteo Cantile