Caso Toti, Misiani (Pd) "Rischio paralisi delle opere, blocca la Regione"

di Carlotta Nicoletti

"La politica ha il dovere di avere relazioni costanti con il mondo economico sociale, ma devono essere relazioni alla luce del sole"


"Gli incontri di oggi ne seguono altri con forze econmiche sociali, il quadro è cambiato. La Liguria è una regione che davanti a un tornante di portata storica, con tutti questi progetti ha una rilevanza nazionale. C'è preoccupazione per la paralisi nella realizzazione di questi progetti, noi facciamo una valutazione politica nostra dell'inchiesta dei rapporti distorti e la Giunta e una parte del sistema economico, il rischio è di un blocco delle opere c'è. E noi insistiamo per le dimissioni del presidente in modo che si separi il suo diritto di difendersi dall'istituzione che ha guidato fino ad oggi che rimane bloccata dalla sua vicenda personale". Lo ha detto il senatore PD e responsabile economia e lavoro Antonio Misiani a margine dell'incontro con le associazioni di categoria nella sede del PD Genova e Liguria.

"La politica ha il dovere di avere relazioni costanti con il mondo economico sociale, ma devono essere relazioni alla luce del sole e devono rispettare il circuito normale e ordinario di relazioni istituzionale e quello che è accaduto qui in Liguria è che è stato svuotato il ruolo del consiglio regionale e svuotato di qualsiasi funzione di programmazione per andare verso rapporti diretti con singole realtà imprenditoriali e abbiamo idee completamente diverse delle relazioni che politica e istituzione devono avere con le forze economiche sociali".

Sulla nomina del presidente dell'autorità di sistema portuale e sulla questione che il centrosinistra viene attribuito alla politica del no alle opere, Misiami risponde:

"E' necessario voltare pagina, il sitema portuale di genova fa il 33% del traffico nazionale, non parliamo di un porto secondario ma della principale realtà del paese, non possiamo permetterci la paralisi non solo per i liguri ma anche il Nord italia. Persino il ministero riconosce che c'è una situazione che va verificata fino in fondo. La gestione dell'autorità deve cambiare. L'opposizione ha votato contro il finanziamento per la diga ma questo non avvallora la tesi che il Pd è il parito del no per le opere. I nostri incontri ribadiscono che il Pd è per fare le opere, siamo noi che abbiamo conquistato i 200 milairdi del pnrr in Europa. Bisogna rispettare le procedure e le norme per realizzare le opere, diciamo solo questo. Il presidente Toti rimanendo al suo posto blocca i progetti".

Anche il segretario regionale del Pd, Davide Natale ha commentato l'incontro e il caso Toti: "Abbiamo avuto una discussione interessante oggi con Cgil, Uil, Confartigianato, Confoperative e altre associazioni. Tanti i temi affrontati come quello di pianificare meglio e concertare seguendo strade istituzionali. Nel mondo del lavoro le scorciatoie favoriscono pochi. Dobbiamo valorizzare l'esperienza, vogliamo far crescere i territori aprendo una nuova fase di ascolto e superare questo sistema di fare politica".

Alla domanda su cosa ne pensa della memoria difensiva di Toti che rivendica un modo di fare politica ascoltando tutte le imprese anche se non lo finanziano, Natale risponde: "Toti è un faccendiere, invece di zone logistiche semplificate fa zone politiche semplificate. La sua tesi è che ha dato una mano a tutti e alcuni gli hanno dato soldi, il tema di gestire questo modello di potere non funziona. Tutte le loro opere hanno un difetto, sfido il centrodestra a prendermi per mano da levante a ponente e dirmi quali opere hanno realizzate, zero".