Caso Toti: Spinelli resta ai domiciliari, il Riesame "I contanti trovati in casa potevano servire per nuovi pagamenti non tracciabili"
di Redazione
Gli avvocati Vaccaro e Vernazza avevano chiesto la sostituzione degli arresti con l'interdittiva dall'attività imprenditoriale
L'imprenditore portuale Aldo Spinelli resta agli arresti domiciliari. Lo hanno deciso i giudici del Riesame che hanno rigettato l'istanza dei legali Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza.
La difesa aveva chiesto la sostituzione della misura con una interdittiva perché non ci sarebbe il rischio di reiterazione del reato né quello di inquinamento probatorio visto che si è dimesso da tutte le cariche societarie. Spinelli è ai domiciliari dal 7 maggio.
Il collegio, nei giorni scorsi, aveva respinto anche la richiesta del governatore Giovanni Toti. Secondo l'accusa Spinelli avrebbe "foraggiato" il Comitato di Toti per ottere la velocizzazione delle pratiche portuali che lo interessavano.
CONTANTI - I soldi in contanti, 215 mila euro oltre a dollari e sterline, trovati nella cassaforte della casa di Aldo Spinelli durante le perquisizioni dopo l'arresto potrebbero essere una "provvista idonea per effettuare nuovi pagamenti non tracciabili". E' quanto scrivono i giudici del tribunale del Riesame nell'ordinanza con cui hanno respinto l'istanza di revoca degli arresti domiciliari per l'imprenditore portale genovese. Spinelli è accusato di corruzione per avere "foraggiato" il Comitato di Giovanni Toti (anche lui ai domiciliari dal 7 maggio) in cambio della velocizzazione delle pratiche che gli interessavano. Per il collegio (presieduto dal giudice Massimo Cusatti) non ci sarebbe più il pericolo di inquinamento delle prove ma solo quello di reiterazione del reato. Pagamenti non tracciabili "contrassegnati da una finalità che non si stenta a presumere delittuosa ove si tenga conto dell'incompatibilità di una così considerevole quantità di denaro con le spese quotidiane occorrenti a un soggetto pur abbiente qual è Spinelli" continuano i magistrati. Inoltre l'imprenditore "ha nuovamente finanziato la campagna elettorale del governatore con la partecipazione di dieci persone alla cena elettorale dell'aprile 2024: un impegno che egli risulta aver assunto dopo avere incontrato di persona Toti a Montecarlo nel marzo 2024".
AMMISSIONI - Aldo Spinelli "pur contestando gli addebiti, non ha negato di avere erogato i finanziamenti in favore del Comitato Giovanni Toti così come non ha negato di essersi rivolto al governatore per "sbloccare" pratiche amministrative di suo interesse". Lo scrivono i giudici del Riesame nelle motivazioni con cui hanno rigettato la richiesta di revoca degli arresti domiciliari. "Pur affermando in via generale - prosegue il collegio - che le due vicende non erano in rapporto "sinallagmatico", ha poi ammesso che i finanziamenti effettuati al Comitato Giovanni Toti nel dicembre 2021 fossero da ricollegare al contegno tenuto dal presidente in relazione alla vicenda della proroga della concessione del Terminal Rinfuse: in sostanza, al fatto che Toti, su sua sollecitazione, "se ne era interessato". L'imprenditore "ha poi espressamente sostenuto di avere da sempre, nella cura dei propri interessi imprenditoriali, contattato gli esponenti politici di turno in relazione ad attività amministrative che rivestivano un particolare interesse per le aziende del suo gruppo imprenditoriale".
METODO - E' palese "l'esistenza a carico di Aldo Spinelli di "un metodo" da sempre adottato dall'indagato nel perseguimento degli interessi economici-imprenditoriali delle aziende che formano il "gruppo" da lui formato". Lo scrivono i giudici del Riesame nelle motivazioni con cui hanno respinto l'istanza di revoca degli arresti domiciliari. "La sistematicità del meccanismo corruttivo - continuano i giudici - emerso nel corso delle investigazioni, l'ammessa consuetudine di Spinelli di rivolgersi personalmente a pubblici ufficiali in relazione a pratiche di interesse per le società del suo gruppo imprenditoriale, delle quali detiene ancora importanti quote societarie... palesano da un lato l'irrilevanza del fatto che egli ha dismesso ogni carica direttiva all'interno della predetta società e, dall'altro, l'inidoneità dell'invocata misura meramente interdittiva a contenere il pericolo, assolutamente attuale e concreto, che Spinelli reiteri analoghe condotte".
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