Certosa, inaugurata la panchina rossa in memoria di Giulia Cecchettin

di E.L.M

1 min, 55 sec

Presentato il progetto “Oltre il Sì”, un percorso educativo contro discriminazioni e violenza di genere

Certosa, inaugurata la panchina rossa in memoria di Giulia Cecchettin

Una panchina rossa per ricordare Giulia Cecchettin e un progetto per contrastare la violenza di genere: a Certosa, in Piazzale Emilio Guerra, il Municipio V Valpolcevera, la Consulta Provinciale degli Studenti di Genova e il centro antiviolenza Casa Pandora hanno inaugurato un simbolo di memoria e consapevolezza. L’evento, davanti a una folta platea di studenti e cittadini, è stato anche l’occasione per lanciare il progetto “Oltre il Sì”, un percorso educativo rivolto ai giovani per promuovere il rispetto reciproco e la consapevolezza dei diritti.

Il progetto – “Oltre il Sì” nasce per fornire agli studenti strumenti concreti per riconoscere e contrastare situazioni di abuso e discriminazione. Attraverso incontri e attività formative nelle scuole, l’iniziativa mira a costruire una cultura basata sul rispetto e sulla libertà di scelta nelle relazioni.

Le istituzioni – “Non inauguriamo solo una panchina, ma diamo il via a un impegno concreto”, ha dichiarato Martina Caputo, assessora alle Pari Opportunità del Municipio V Valpolcevera. “Grazie alla collaborazione con Casa Pandora e la Consulta, lavoriamo per formare nuove generazioni capaci di costruire comunità sane”.

Gli studenti – Eleonora Lintas, presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Genova, ha sottolineato l’importanza di un dibattito costante: “Troppo spesso si parla di parità solo in date simboliche come l’8 marzo o il 25 novembre, ma la violenza di genere è una realtà quotidiana. Se vogliamo un cambiamento, dobbiamo parlarne sempre, nelle scuole, nelle famiglie e nelle istituzioni”.

Il cambiamento culturale – Simone Carrano, vicepresidente della Consulta, ha affrontato il tema della responsabilità collettiva: “La violenza di genere non è solo un problema di pochi, ma il riflesso di una società che ancora normalizza il controllo e la sopraffazione. Dobbiamo agire sulle radici del problema, decostruendo stereotipi e schemi culturali dannosi”.

L’importanza della prevenzione – Paola Campi, di Casa Pandora, ha evidenziato il valore di un’educazione che parta dalle giovani generazioni: “Solo attraverso un lavoro condiviso tra uomini, donne, istituzioni e comunità possiamo davvero cambiare le cose. La prevenzione e l’educazione sono le chiavi per abbattere il modello patriarcale che ancora ostacola la piena parità di genere”.

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