Cimitero di Camogli, visibilità ridotta: i palombari del Comsubin recuperano solo una salma
di Alessandro Bacci
In azione gli specialisti che hanno operato nel naufragio della Costa Concordia, intanto prosegue la demolizione dei loculi in bilico
Nonostante l'intervento degli specialisti del Comsubin, le operazioni di recupero dei feretri scivolati in mare con il crollo di parte del cimitero di Camogli vanno a rilento. Le basse profondità creano una criticità ai palombari della Marina che nel muoversi riducono quasi a zero la visibilità. Il risultato di una giornata di ricerche è una salma recuperata che porta a 21 il numero complessivo più i due corpi rinvenuti sulla costa di Genova.
L'area di ispezione su cui devono agire i Comsubin, che avevano lavorato anche al naufragio di Costa Concordia all'Isola del Giglio e tra le macerie della Torre piloti del porto di Genova, è di circa 50 mila metri quadrati dal largo verso la costa con profondità tra 5 e 10 metri. Avvicinarsi proprio sotto costa, dove i tecnici ritengono che ci sia la maggior parte delle bare sommerse è pericoloso in quanto la falesia non è ancora in sicurezza.
Prosegue anche la demolizione dei loculi in bilico ed entro mercoledì, ha detto il sindaco di Camogli Olivari, saranno stese sulla parete franata delle reti di contenimento; tutte operazioni per evitare distacchi di roccia che possano creare pericoli per chi opera in mare.
Intanto va avanti l'inchiesta e la procura sta analizzando uno studio dell'università di Genova che nel 2014 aveva inserito l'area dal torrente Nervi a Camogli tra le più pericolose della costa di Levante. Sono in corso accertamenti sull'assenza di monitoraggi in tempo reale che potevano segnale i movimenti della falesia, mentre nei giorni scorsi erano stati acquisiti documenti sui lavori di ristrutturazione fatti al cimitero. L'inchiesta al momento e verso ignoti per frana colposa.
"Purtroppo siamo di fronte a un luogo in cui fragilità e bellezza coincidono, come in molti altri della Liguria - commenta il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti -, con una serie di caratteristiche che hanno portato a questo crollo. Vogliamo operare con tutta la delicatezza e la velocità possibile per mettere in sicurezza l'area nel più breve tempo possibile".
"Domani si insedierà il presidio fisso del Dipartimento nazionale di Protezione civile - spiega l'assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone - Il Centro Operativo Avanzato resterà attivo in modo permanente, fino a che non saranno concluse le operazioni a mare, cioè fino al recupero di tutto quanto sarà recuperabile". "Ringrazio per la fattiva collaborazione e il sostegno Regione Liguria nelle persone del presidente Giovanni Toti, dell'assessore Giacomo Giampedrone e tutte le risorse e i dipartimenti che mettono a disposizione la loro professionalità per rispondere efficacemente all'emergenza", chiude il sindaco di Camogli Francesco Olivari.
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