Cinghiali in città, l'Enpa: "L'abbattimento è solo una soluzione temporanea"
di Marco Innocenti
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Dopo quanto accaduto a Bergeggi, torna alla ribalta il problema degli animali selvatici
Quanto accaduto qualche giorno fa a Bergeggi, dove alcuni cuccioli di cinghiale sono stati abbattuti dopo essere stati catturati nelle gabbie, ha scatenato inevitabilmente polemiche a non finire, non solo fra animalisti e cacciatori. Da anni, ormai, anche l’area metropolitana di Genova è alle prese con il problema del sempre più frequente avvicinarsi di animali selvatici ai centri urbani, in special modo cinghiali e caprioli.
La convivenza forzata fra uomo e animali rischia spesso di causare incidenti, anche gravi, e la presenza di cinghiali in città sta aumentando sempre più, diventando ormai quasi una consuetudine, dato che qui trovano cibo a disposizione, rovistando nella spazzatura che si accumula vicino ai cassonetti. Ma come affrontare questa situazione?
“L’abbattimento è la soluzione più immediata – spiega Davide Rufino, zoologo e consigliere dell’Enpa di Genova – ma spesso ha un effetto contrario nel lungo periodo perché cinghiali e caprioli sono animali preda e, come tali, se la loro popolazione cala improvvisamente, gli esemplari rimanenti si riproducono più in fretta per andare a coprire quel vuoto. In sostanza, se oggi avessimo 100 cinghiali e di colpo se ne abbattessero 50, il rischio è di ritrovarsene 150 l’anno seguente”.
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