Cinque Terre, tariffe treni, Natale (Pd): "Abbiamo chiesto parere all'Autorità dei Trasporti"
di Redazione
"L'aumento dei prezzi contraddice le norme europee e nazionali alla base della regolamentazione del trasporto pubblico"
"L'aumento esponenziale delle tariffe delle Cinque terre contraddice le norme europee e nazionali alla base della regolamentazione del trasporto pubblico. Quanto fatto dalla Giunta regionale è stata un'operazione frettolosa, costruita non solo senza ascoltare il territorio e le associazioni dei consumatori, ma neanche interpellando l'Autorità regolamentazione trasporti che avrebbe dovuto dare il suo parere a garanzia del trasporto pubblico. Abbiamo scritto all'authority per capire se le nuove tariffe applicate rispettano la copertura di un servizio pubblico o, diversamente, rappresentano un business, in un territorio dove il treno è il mezzo utilizzato dal 90% di chi devono raggiungere o spostarsi tra i borghi". Lo scrive il consigliere regionale del Pd Davide Natale.
"Siamo di fronte a un trasporto che non è dedicato solo ai turisti ma anche a cittadini che per ragioni personali hanno spostato altrove la propria residenza ma che hanno i propri famigliari in uno dei borghi delle Cinque Terre e a lavoratori che non risiedono in Liguria ma che devono raggiungere le Cinque Terre tutti i giorni. Con queste tariffe - spiega Natale -una persona non residente in Regione per andare a lavorare spende almeno 20 euro al giorno, 40 se decide di spostarsi in un borgo diverso da quello in cui lavora. La Regione - prosegue - ha differenziato le tariffe senza differenziare il servizio, non si può far passare per standard (ad esclusione dei residenti) una tariffa che mette in discussione l'idea di servizio pubblico".
"Abbiamo chiesto all'authority di rispondere a questi quesiti e di dare il suo parere perché i dubbi sono tanti. Il trasporto pubblico serve per recarsi al lavoro, a scuola, dai familiari. Non si può paragonare quello che accade qui con altre zone. Inoltre qui manca completamente il criterio di proporzionalità e redistribuzione delle risorse. Se è vero che alcuni servizi che sono in perdita possono essere finanziati con i ricavati di servizi in attivo - conclude Natale - è altrettanto vero che ciò si deve basare su un criterio di proporzionalità, inapplicato nelle Cinque terre".
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