Convegno sui cent'anni della Conferenza di Genova, l'occasione persa per una pace duratura
di Redazione
Un incontro promosso dalla Camera di Commercio e Istituto di Economia Internazionale ha mostrato le similutidini fra l'intricata situazione internazionale attuale e quella del 1922
Un percorso che parte dal tentativo, fallito, della Conferenza di Genova del 1922 di costruire una pace duratura per avviare una riflessione sulla pace nel vecchio continente, sulla ricostruzione economica post pandemia e sul ruolo dell'Unione Europea.
È stato il tema al centro del l'incontro, promosso da Camera di Commercio e Istituto di Economia Internazionale, dal titolo "Pace, sviluppo economico e ruolo dell'Unione Europea", con la collaborazione di Centro In Europa e Fondazione Casa America.
"In questi giorni difficili non possiamo che constatare la quantità e la gravità delle crisi con cui siamo chiamato a confrontarci - ha ricordato la vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Marina Sereni - oggi dopo due anni di pandemia ci troviamo di fronte alla guerra scatenata da Putin. Si potrebbe pensare che non sia possibile fare fronte contemporaneamente alla crisi pandemica, a quella migratoria, alla crisi climatica, all'energetica e alla sicuritaria, così come si potrebbe pensare che l'Europa sia incapace di trovare risposte all'altezza di queste crisi senza precedenti. Ma l'Europa di oggi è un nuovo attore globale, con un progetto, la Bussola strategica per la politica di sicurezza e difesa comune, che è un passo decisivo per aiutare l'unione a diventare fornitore di sicurezza a livello regionale e globale. Le sfide e le crisi, quindi, tendono a far crescere l'Unione Europea e a favorirne la coesione".
Un incontro che parte dalla conferenza di Genova del 1922. "A livello internazionale si è ricordata una situazione di disordine, come dopo la prima guerra mondiale - ha sottolineato Giovanni Battista Pittaluga, direttore scientifico della Rivista Economia Internazionale - e quindi stiamo affrontando un periodo che ha molte similitudini. Un periodo in cui non c'è più un paese egemone, a causa del declino degli Stati Uniti, così come in quegli anni c'era una pluralità di potenze, che avevano competenza nel nuovo ordine monetario mondiale".
"Oggi ricordiamo fatti di un secolo fa - ha aggiunto il vice presidente della Camera di Commercio, Paolo Odone - e si spera che iniziative come questa, che parlano di pace, possano farci auspicare che tra cent'anni un'Europa molto più forte, una vera federazione di stati, possa veramente contare di più ed essere propiziatrice di pace".
Nel corso del convegno, introdotto da Roberto Speciale e Carlotta Gualco, del centro "In Europa", sono intervenute da remoto le Parlamentari europee Patrizia Toia e Tiziana Beghin.
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