Genova: rinascita culturale celebrata da Huffington Post, un viaggio dal Carlo Felice al Duse, da Strauss a Shaffer
di R.S.
Sei ore di spettacolo di altissimo livello nel racconto di Massimo Bernardini

"Genova per noi. Una lunga giornata per scoprire la vitalità culturale di una capitale del teatro": con questo titolo Huffington Post, la prestigiosa testata online, presenta un servizio di Massimo Bernardini, inviato a Genova per seguire al Carlo Felice la prova generale di “Die Liebe der Danae” di Richard Strauss e, al Teatro Duse, la rappresentazione di "Equus" di Peter Shaffer.
"A volte - scrive Bernardini - basta una giornata, una lunga giornata, per capire quanto una città e le sue istituzioni artistiche siano vive e vegete. Il pomeriggio, per una concentratissima Prova Generale, l’abbiamo passato all’Opera Carlo Felice ad ascoltare “Die Liebe der Danae” di Richard Strauss, un evento di notevole rilevanza per il panorama operistico: prima rappresentazione della versione originale dell’opera con un complesso artistico italiano. Questo nuovo allestimento, sotto la direzione musicale di Michael Zlabinger e la regia di Laurence Dale, sa incarnare tutta la complessità e la ricchezza emotiva dell’ultima grande fatica di Strauss prima di “Capriccio”".
"Ed eccoci alla seconda parte della nostra folle giornata genovese, in cui spinti da un incalzante passa parola, dopo tre ore di denso teatro musicale straussiano, eccoci per altre tre di prosa al Teatro Duse per un ennesimo capolavoro: “Equus”. Questa pièce torna a Genova nel 2025 con una produzione che non solo celebra, ma reinventa il lavoro di Peter Shaffer (...) Questa nuova edizione del Teatro Nazionale, diretta da Carlo Sciaccaluga, (oggi l’ultima replica alle 16 al Duse, in attesa della tournée) si impone come un’intensa esplorazione del desiderio e dell’identità in una società contemporanea sempre più distante dalle sue pulsioni più autentiche. La regia di Sciaccaluga è insieme rigorosa e viscerale, capace di scavare nelle pieghe più oscure dell’animo umano senza compromessi. Il regista affronta l’opera con uno sguardo lucido e impietoso, ponendo al centro la fragilità del desiderio umano, la sua indomita forza e l’insopportabile peso del conformismo sociale che tenta di addomesticarlo".
L'articolo completo si trova al seguente link (leggi qui).
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