Corte dei Conti: rapporto sull’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie
di Redazione
In Italia gravi carenze nella manutenzione e nell'applicazione di nuove tecnologie rispetto alla media europea

Con la Relazione approvata con delibera n. 20/2020/G la Sezione centrale di controllo sulle Amministrazioni dello Stato ha esaminato i principali aspetti della gestione amministrativa dell’ Agenzia Nazionale per la sicurezza delle ferrovie (ANSF) per il triennio 2017-2019.
Dal documento emerge che l’Agenzia ha sollecitato gli Operatori ferroviari su una serie di interventi ritenuti prioritari, quali: “allineare i livelli di sicurezza in tutte le parti del sistema, potenziando la propria organizzazione per gli aspetti relativi alle attività di sicurezza, progettuali e realizzative; garantire l’efficacia dei processi manutentivi e implementare le attività necessarie a fornire riscontro alle relative raccomandazioni disposte dall’ANSF; limitare il numero degli indebiti attraversamenti della sede ferroviaria; garantire il corretto svolgimento delle indagini sugli incidenti e inconvenienti ferroviari; rafforzare il presidio della sicurezza in materia di trasporto di merci pericolose; adottare un approccio sistematico per gestione dei fattori umani e organizzativi; promuovere una positiva “cultura della sicurezza”; assicurare una maggiore collaborazione tra gli Operatori ferroviari; implementare un sistema di monitoraggio per permettere una gestione efficace della sicurezza nel sistema ferroviario durante le attività di esercizio e manutenzione e, dove opportuno, migliorare il sistema di gestione come disposto dal Regolamento (UE) 1078/2012″.
La Sezione del controllo rileva, poi, che, come dimostrato dall’elevata percentuale di sinistri, un notevole flusso di incidenti ferroviari è causato da mancata manutenzione alle infrastrutture e ai veicoli, oltre che dagli attraversamenti pedonali ed “anche in relazione ai precursori di incidenti – cioè eventi che, in altre circostanze, avrebbero potuto portare a un incidente – si registra una posizione lontana dalla media europea in relazione a carenze di manutenzione e di applicazione di nuove tecnologie”.
Sotto questo profilo, infatti, “l’Italia ha la percentuale più alta (40% circa) rispetto ad una media europea che si attesta intorno al 7-8%. Nota positiva è invece rappresentata dall’effettiva diminuzione dei passaggi a livello poco sicuri e dall’aumento dei livelli di sicurezza”.
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