Covid, Bassetti: "Consiglio la quarta dose a over 60 e fragili"
di Redazione
Per l'infettivologo genovese sarà fondamentale riuscire a farsi trovare pronti per l'autunno, a partire dal mese di settembre
In tutta questa nuova ondata di informazioni sul covid, con i numeri di contagi che salgono e le nuove varianti "bisogna reagire con molta calma. Il cittadino non deve farsi prendere dal panico, perché la paura è una cattiva consigliera...anche per i politici". Queste le parole dell'infettivologo genovese Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova, rilasciate all'Ansa in occasione di un incontro sul suo nuovo saggio, "Il mondo è dei microbi", alla 21/a edizione de Il libro possibile Festival (sostenuto da Pirelli) a Polignano a Mare (Bari).
"Dobbiamo essere consapevoli di aver fatto tutto quello che c'era da fare a cominciare da una straordinaria campagna vaccinale - spiega -. Il cittadino e la stampa devono fare attenzione perché l'al lupo al lupo alla lunga non paga. Dobbiamo pensare soprattutto a cosa fare da settembre- ottobre, perché oggi abbiamo una fiammata estiva, mentre in autunno potrebbe arrivare una nuova ondata, che sarà tanto più piccola quanto sarà la grande nostra capacità di fare la dose di richiamo. Con la quarta dose per gli over 60 dobbiamo farci trovare pronti da settembre. Lì bisogna essere forti, precisi, e non dovremmo fare gli errori fatti con la quarta dose agli over 80. Tre italiani su quattro non l'hanno fatta, quindi qualcosa non ha funzionato".
Se dovesse succedere anche "con gli altri aventi diritto al vaccino sarebbe un serio problema. Dobbiamo ripartire da quello che abbiamo fatto molto bene l'anno scorso, gli hub vaccinali, le regioni organizzate, magari una struttura che coordini". "Dovremo abituarci a una dose di richiamo all'anno esattamente come si è fatto con l'influenza. Io la consiglierò a tutti, - ha detto il medico infettivologo - e la raccomanderò fortemente per over 60 e fragili". Bassetti nell'incontro ha anche parlato degli attacchi e le minacce subite per il suo impegno a favore dei vaccini: "Ho solo fatto il mio lavoro. Quando per questo minacci me e la mia famiglia, mi mandi un proiettile, mi lanci un secchiello di ghiaccio e parlo di cose successe fino a una settimana fa, dimostri solo un approccio violento, che è il contrario di quello che ha un medico. I dati sono incontrovertibili, abbiamo avuto sei milioni di morti per il covid e nel 2021 abbiamo evitato 20 milioni di vittime grazie ai vaccini. Alla fine le minacce, hanno solo ulteriormente dimostrato che ero dalla parte giusta".
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