Covid, il paziente zero non fu a Wuhan: scoperto il "progenitore" del virus
di Marco Innocenti
Un team di ricercatori della Temple University di Philadelphia ha ricostruito l'albero genealogico del coronavirus Sars-Cov-2
Nessuno dei primi casi di coronavirus rilevati a Wuhan sarebbe il paziente zero della pandemia che da oltre un anno sta sconvolgendo le vite di tutti noi, causando milioni di morti. E' una delle conclusioni a cui è arrivato un gruppo di ricercatori della Temple University di Philadelphia guidato dal professor Sudhir Kumar, impegnato a studiare le origini del virus e le sue mutazioni nel tempo. Il lavoro del team di esperti ha permesso di ricostruire quello che potremmo definire "l'albero genealogico" del virus, arrivando a scoprire che il progenitore del Sars-Cov-2, che il gruppo ha ribattezzato ProCov2, in realtà era già in circolo nel mondo prima dei casi registrati a Wuhan.
Gli studiosi hanno analizzato le sequenze genetiche del virus depositate nelle banche dati internazionali e, da queste, hanno potuto isolare un genoma comune, il ProCov2 appunto, che sarebbe in sostanza il padre di tutta la famiglia dei coronavirus deniminati Sars-Cov-2. Il team guidato dal professor Kumar ha anche scoperto che il virus muta circa 2 volte al mese. “Gli eventi di dicembre a Wuhan – commenta Kumar – hanno rappresentato il primo evento di superdiffusione di un virus che aveva tutti gli strumenti necessari per provocare una pandemia”.
Ed è proprio rilevando alcune differenze fra il genoma originario e le varianti specifiche individuate nei primissimi casi di Wuhan che gli esperti hanno capito come nessuno dei primi pazienti della provincia cinese diventata il simbolo dell'inizio della pandemia, in realtà, era il vero paziente zero. Nessuno di loro, insomma, sarebbe il primo essere umano infettato.
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