Toti: "Ristoranti aperti alla sera in zona gialla". Ma il cts frena: "Nessun via libera"
di Alessandro Bacci
Nel verbale della riunione del CTS del 26 gennaio 2021 sono indicate, inoltre, alcune considerazioni sul rafforzamento delle misure restrittive
"Ristoranti aperti la sera in zona gialla e a pranzo in zona arancione: è arrivato finalmente il parere favorevole del Comitato Tecnico Scientifico e speriamo che si possa partire al più presto". Lo comunica il presidente della Regione Liguria e vice presidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti oggi pomeriggio via fb. "Lo avevamo chiesto più volte in Conferenza delle Regioni e siamo soddisfatti. Auspichiamo quindi che arrivi subito il via libera anche da parte del Governo perché permettere alle nostre attività di lavorare in sicurezza deve essere, insieme alla lotta al virus, una priorità assoluta per il Paese".
Pochi minuti dopo l'annuncio del presidente, però, il Cts ha frenato sull'ipotesi: "Non c'è alcun via libera del Comitato Tecnico Scientifico alla riapertura della ristorazione nelle zone e negli orari che attualmente ne prevedono la chiusura. Nel verbale della riunione del CTS del 26 gennaio 2021 vi sono indicate, anzi, alcune considerazioni sul rafforzamento delle misure restrittive adeguandole alle caratteristiche strutturali dei locali e alla tipologia del servizio reso".
Il documento del Mise con il quale si proponeva l'adozione di misure finalizzate "a favorire la ripresa delle attività nel settore dei pubblici esercizi, in particolare bar e ristoranti", è stata analizzata dal Cts nella riunione del 26 gennaio. E gli scienziati, già nella premessa, ricordano che la situazione epidemiologica attuale, "pur mostrando una lieve diminuzione dell'incidenza nel paese, evidenzia ancora un rischio moderato/alto con un elevato impatto sui servizi assistenziali nella maggior parte delle regioni e province autonome". E sottolineano come il settore della ristorazione "presenta alcune criticità connesse all'ovvio mancato uso" delle mascherine, con "potenziale aumento del rischio in presenza di soggetti asintomatici". Non solo, ci sono altri due fattori che richiedono "altri elementi di cautela" nelle scelte da fare "prima di adottare ulteriori allentamenti delle misure di contenimento". Il primo è la ripresa delle scuole in presenza, per il quale bisognerà attendere almeno 14 giorni per valutarne l'impatto; il secondo è correlato "all'andamento in Europa della pandemia, che rimane a livelli di alta circolazione registrando, tra l'altro, una possibile maggiore trasmissibilità" dovuta alle varianti del virus. Per questo, è la conclusione degli scienziati, "circa la previsione di rimodulazione delle misure previste nelle diverse fasce di rischio, specificatamente per il settore della ristorazione in zona gialla e arancio, si rimanda alle valutazioni del decisore politico, segnalando tuttavia che una rimodulazione complessiva dei pacchetti di misure potrebbero modificare l'efficacia nella mitigazione del rischio.
Le nuove regole in vista di una futura apertura sono comunque state delineate: all'interno dei locali resterà l'obbligo per i clienti di indossare le mascherine ogni qual volta si trovino in piedi e non seduti al tavolo per consumare le pietanze. Invariato l'obbligo inserito già a maggio del metro di distanziamento tra i tavoli e la zona di passaggio e continua a esistere l'obbligo del tetto massimo di 4 persone allo stesso tavolo se non conviventi. In più, i ristoratori saranno obbligati a esporre il bollino che indichi la capienza massima del loro locale.
Le regole per i bar: Per il servizio al banco deve rimanere la distanza di un metro tra le persone e provvedimenti per evitare gli assembramenti di persone in fila alla cassa o in attesa di essere servite. Niente buffet. Saranno evitate anche le carte da gioco e i giornali.
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