Dado Moroni in "Piano solo e talks" a Villa Pagoda
di Redazione
2 min
Il jazz invade Nervi con la leggenda della tastiera venerdì 15 novembre
Dopo l’esordio con il Nando De Luca Trio e Ramona Wess, il “November Jazz” di Villa Pagoda (via Capolungo 15, Genova Nervi) prosegue venerdì 15 novembre alle 21 con lo show di un figliol prodigo della Superba: Dado Moroni. In “Piano solo & Talks”, il pianista genovese conduce in un viaggio giocoso lungo nove decadi “jazzistiche”, tra anedotti musicali e virtuosismi sui tasti bianchi (ingresso costa 35€ con apericena o 20€ con consumazione, informazioni e prenotazioni al numero 010323200.)
«Venerdì 15 novembre Dado Moroni racconta di fronte al suo pianoforte i diversi linguaggi della storia del jazz – svela Christian Sangermano, direttore artistico di Villa Pagoda – in uno spettacolo che lo vede in costante interazione con il pubblico». A partire da aneddoti musicali raccontati direttamente dalla voce di musicisti come Benny Waters (ex sassofonista della Band di Jelly Roll Morton), Dizzy Gillespie, Henry Edison e Buddy Tate (dell'Orchestra di Count Basie), Dado Moroni racconta gli ultimi novant’anni di storia del jazz, soffermandosi anche sui contemporanei Joe Henderson, Bob Mintzer , Wynton Marsalis, Alvin Queen, Joe Locke, Ira Coleman e su altri artisti incontrati nel corso della propria carriera come Lucio Dalla, Tiziano Ferro ed Eros Ramazzotti. «Come tutti i jazzisti di prima classe, Dado Moroni fa della spontaneità un suo punto di forza – prosegue Sangermano – e durante il secondo appuntamento con “November Jazz” non mancherà di eseguire composizioni originali e arrangiamenti unici, andando così a creare un’atmosfera gioviale e coinvolgente».
Edgardo Dado Moroni nasce a Genova nel 1962 e venne in contatto con la musica jazz molto presto, grazie alla collezione di dischi dei suoi genitori. Iniziò a suonare il pianoforte all'età di 4 anni, mentre la sua carriera professionistica decollò all'età di 14 anni, suonando in tutta Italia con alcuni dei più importanti musicisti italiani come Franco Cerri, Tullio De Piscopo, Luciano Milanese, Gianni Basso, Sergio Fanni e Massimo Urbani e Tullio de Piscopo.
All'età di 17 anni registrò il suo primo album in trio con Tullio de Piscopo e il bassista americano Julius Farmer e a 18 la seconda fatica discografica, “Bluesology” lo vide affiancato dal trombettista Franco Ambrosetti, il bassista Niels Henning Oersted Pedersen e ancora il grande Tullio De Piscopo alla batteria.
All'età di 17 anni registrò il suo primo album in trio con Tullio de Piscopo e il bassista americano Julius Farmer e a 18 la seconda fatica discografica, “Bluesology” lo vide affiancato dal trombettista Franco Ambrosetti, il bassista Niels Henning Oersted Pedersen e ancora il grande Tullio De Piscopo alla batteria.
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