Il Decameron del 2020 è “2kMerone” con Marta Basso
di Giulia Cassini
L’imprenditrice digitale ogni sera sulla sua pagina Instagram è in diretta con ospiti sempre nuovi
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A chi in questi giorni di quarantena non è venuto in mente il Decameron del Boccaccio (1313-1375), capolavoro di poesia e di umanità, studiato tra i banchi di scuola? Ebbene l’imprenditrice vicentina Marta Basso, nota in tutta Italia per le sue idee geniali e fuori da ogni schema, ha attinto al passato per creare una versione social contro l’isolamento di questi giorni che non rende possibile gli eventi e quindi anche le presentazioni di libri o gli incontri con gli intellettuali. Dal 9 marzo un vero e proprio crescendo per il format intitolato “2kMerone”, con sempre più utenze, puntuali dalle ore 21 sulla pagina Instagram di Marta Basso.
“L’idea è nata per scherzo con mia madre appena ho sentito parlare dei primi focolai della malattia Covid-19 anche a 45 chilometri da Vicenza, la mia città -dice Marta Basso- in realtà l’intuizione si è fortificata perché c’era la possibilità nel mio caso, siccome una mia familiare lavora in ospedale, di sottoporci tutti al tampone... Erano i giorni in cui ancora si facevano a tappeto in Veneto per verificare che non ci fossero positività asintomatiche. Dai verdetti negativi ci siamo risparmiati la quarantena, ma ho assunto una maggiore consapevolezza sulla valenza di un lavoro che coniugasse social e letteratura per essere d’aiuto e di compagnia”. L’illuminazione è piaciuta, è stata testata preventivamente su Twitter e su Instagram, e dati i tanti riscontri positivi è stata attivata. “Se potessi mangiare un’idea avrei fatto la rivoluzione scriveva Gaber – cita Basso- allora ho scelto di metterla in pratica per vedere le reazioni. Alla prima puntata erano più di 1000 le persone connesse, in quel momento mi sono resa conto che abbiamo toccato le corde giuste”.
Se nell’opera di Boccaccio la prosa è policorde passando dal mimare i dialoghi ad una dialettica mordente fino alla scrittura solenne e distesa anche qui il registro cambia al variare dell’ospite con la moderazione e le domande sempre sagaci di Basso, fresca dell’ultimo successo “La duplice alleanza” , libro dove ha unito tecnologia e letteratura. "2kMerone" è una sorta di operazione sociale social. “E’ un tentativo di usare il potere dei comunicatori pubblici e delle persone in vista sui social media in modo positivo -afferma Basso- Io vi pongo una particolare attenzione in realtà da quando ho una visibilità sui social e da quando mi occupo dell’intergenerazionalità, quindi da un paio di anni a questa parte dopo aver letto la pubblicazione molto utile ‘Un mondo a tre zeri’ di Muhammad Yunus. Mi sono chiesta quale poteva essere il mio contributo nel dare del sollievo usando la mia presenza online per aggregare. E’ un esperimento su come si può veicolare l’arte, la cultura e la bellezza con i mezzi digitali, strumenti spesso tacciati in modo negativo e che invece sono utili come mezzi delle intenzioni dell’essere umano. Possono essere veicoli di pubblica utilità? Sì!”
Nel Decameron c’era spazio per la concretezza, compresi i suoi risvolti di intrigo, beffa, riflessione morale, passione, con personaggi emblemi di vizi e virtù quali Tito e Gisippo, Ghismonda di Salerno, Lisabetta da Messina, Ser Ciappelletto, Maserro da Lamporecchio,tra gli altri, sulla versione 2020 liberamente ispirata non mancano gli spunti più disparati, sempre aderenti alla realtà di oggi. “Li scelgo tra persone che conosco e so che sono esposte sui social con un certo tipo di comunicazione -spiega Marta Basso- alcuni sono davvero amici, altri li conosco a livello professionale. Uomini e donne che Sartre avrebbe connotato con la locuzione “Si sono impegnati”, tutti i giorni sul fronte di una comunicazione genuina. La prima puntata è stata un esempio lampante. Gli ospiti che porto a bordo raccontano storie diverse senza aver paura di mettere in piazza anche le loro parti più intime”.
Ma in definitiva, cosa può insegnare questo periodo di paura da coronavirus e da una quotidianità completamente rovesciata? “Dal punto di vista umano questa esperienza può insegnarci il valore della solidarietà nella solitudine, espressione celebre -continua Marta Basso- due termini che in francese hanno solo una lettera di differenza ed è uno spunto poetico per ripensare alle nostre vite. Nella frenesia del lavoro la maggioranza delle persone non ha il tempo di mettere sul piatto la moltitudine della propria personalità, spesso ci vuole un accadimento di rottura per capirlo. Io la svolta l ‘ho avuta nel 2015, da cui ho fondato il movimento stop whining (per cui è diventata famosa, ndr). Il flagello ci rende tutti uguali, ne ‘La Peste’ di Camus la differenza si riduce quasi tendendo allo zero: è una nuova prospettiva, siamo tutti uguali con gli stessi diritti, gli stessi rischi, le stesse complicazioni emotive. Spero che sia un momento di consapevolezza, per smettere di scappare da noi stessi. Le maschere non servono”.
Dobbiamo tutti fare un passo indietro per andare avanti come collettività. “Il messaggio che poso dare alle aziende e ai professionisti deriva dalla mia esperienza imprenditoriale. E’ importante comunicare in questo frangente, tutti stiamo vivendo questo periodo ma sappiamo che finirà. Se ci pensiamo capiamo che non esiste una logica nello smettere di investire nella propria realtà o professionalità solo perché è un periodo morto. Noi come Generation Warriors abbiamo scelto di supportare le iniziative di solidarietà digitale lanciate dal Governo, le imprese e i professionisti con delle consulenze gratuite nel campo della comunicazione sui social media e stiamo riadattando con i clienti già esistenti i modelli di creazione di contenuto”. E’ l’ora della consapevolezza.
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