Delitto Cella, la mamma di Nada ritrova la borsa, la carta d'identità e l'orologio di Nada dopo 26 anni
di Matteo Angeli
La borsa era stata già presa all'epoca dalla polizia ma non ritenuta importante ai fini dell'indagini e quindi restituita alla madre
Delitto Cella. Un colpo di scena. Una novità se vogliamo clamorosa che potrebbe risultare importante nelle indagini. La mamma di Nada una ventina di giorni fa ha trovato, nella soffitta della casa di Altepiana, nell'entroterra chiavarese, la borsetta che Nada aveva il giorno che è stata uccisa nello studio del commercialista Soracco il 6 maggio 1996.
La borsa era stata già analizzata all'epoca dalla polizia ma non ritenuta importante ai fini dell'indagini e quindi restituita alla madre.
Tutto è successo il 6 maggio scorso, giorno del triste anniversario della morte di Nada. La signora Silvana come tutti anni si è recata nel cimitero dove riposa la figlia per portare i fuiori e fare una preghiera. Prima di tornare a Chiavari ha avuto l'idea di entrare in casa e andare in soffitta. Con una grossa pila e buona volontà si è messa a cercare in un locale pieno di cose ormai abbandonate da anni. Oltre la borsa è spuntata anche la carta d'identità di Nada, oltre gli occhiali e il libretto del lavoro.
La donna ha subito avvertito gli uomini della questura di genova che hanno preso possesso dei reperti per poi consegnarli al genetista Giardina.
I ritrovamenti a questo punto faranno slittare l'indagine di ricerca di Dna portata avanti da qualche tempo proprio da Giardina che a questo punto analizzarerà anche questi due reperti.
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