"Die Mauer", oltre il muro la musica classica
di Giulia Cassini
La replica sabato 9 novembre a Marassi col Coro Giovani Cantori ed Eutopia Ensemble
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L'intento non è commemorativo, semmai quello di offrire un altro punto di vista non tanto indagato in questi anni quanto il fronte sociale, storico o politologico. Il trentennale dalla caduta del muro di Berlino è stato rievocato sotto il profilo squisitamente musicale nel concerto alle sale del Munizioniere di Palazzo Ducale nella serata di venerdì 8 novembre davanti a una sala al completo. Un viaggio nella storia della musica da Felix Mendelssohn che subì l'apartheid fino alla prima esecuzione italiana di due giovani compositori Aleksey Kurbatov (1994) e Anno Schreier (1979). L'intento è stato quello di leggere attraverso le nuove generazioni cosa resta di quel muro che dominava lo scenario internazionale, oggi che di barriere e di "nuovi muri" ce ne sono tanti.
" Non è un concerto politico - ha spiegato Paola Cialdella de La Voce e il Tempo - ma un modo di affrontare argomenti vastissimi e complessi mettendo al centro la voce e la musica. Alle nuove leve ad esempio abbiamo chiesto di ragionare musicalmente sul tema della separazione, in quanto anche loro, seppur figli di un mondo più globalizzato, vivono il nostro presente storico dove ancora si classificano e marginalizzano porzioni di umanità". Molto interessanti questi lavori sia sul piano strettamente formale, della composizione, sia su quello emozionale.
In particolare "Die Mauer" di Anno Schreier ha sorpreso per la grande calma, per il modo posato di affrontare il dramma, tanto da chiudere con il silenzio, in una performance perfettamente riuscita ed esplosiva per l'approccio di comunicare all'incontrario, senza urlare, spegnendosi nell'assoluto. Il compositore, presente in sala, è stato omaggiato a lungo dai presenti.
"Oggi, sabato 9 novembre alle 20:30, festeggeremo con il Coro Giovani Cantori diretto da Roberta Paraninfo ed Eutopia Ensemble (Edoardo Lega, Corinna Canzian e Federico Bagnasco) il trentennale del muro di Berlino in carcere a Marassi -spiega Matteo Manzitti, compositore e direttore artistico Le Strade del Suono- faremo musica di compositori che hanno sofferto l'isolamento, o che sono dovuti scappare e che in un certo senso hanno sperimentato delle forme di privazione della libertà personale". Nel pomeriggio è previsto anche l'appuntamento per i detenuti.
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