Diga di Genova, il Pd prepara l'attacco a Salvini in Parlamento: "Non è preoccupato per la sicurezza del cantiere?"
di Redazione
Dopo le rivelazioni sulla sicurezza dell'opera pubblicata da Il Secolo Xix, arriva l'interrogazione da parte dei deputati del Pd Ghio, Orlando e Serracchiani
Dopo lo scoop-rivelazione pubblicato da Il Secolo Xix, arriva la reazione da parte delle opposizioni parlamentari, anticipata ieri anche dal sito di Telenord. A chiedere chiarezza al ministro per le infrastrutture Matteo Salvini, per primi sono con un'interrogazione i deputati del Partito Democratico Valentina Ghio, Andrea Orlando e Debora Serracchiani, che oggi annunciano sul quotidiano genovese l'interrogazione in Parlamento.
"Salvini è l'organo vigilante, è sbarcato a Genova per inaugurare il primo cassone, non sapendo che su quel cassone c'era il tema del campo di prova? - afferma la deputata dem Debora Serracchiani - "Come fa il vigilante a non preoccuparsi del fatto che ci siano notizie anche pubbliche che in qualche modo mettono in dubbio che l'attività si possa svolgere in sicurezza?"
"Sulla prima opera dei fondi correlati al Pnrr in Italia - aggiunge l'on. Valentina Ghio - il ministro preferisce la passerella alla necessaria chiarezza"
Come ha rivelato il Secolo Xix, l’Autorità di sistema portuale di Genova aveva sollevato rilievi rivolgendosi al consorzio costruttore della diga, Pergenova Breakwater, rilevando “ritardi nell’esecuzione dei Campi Prova per cause unicamente imputabili a codesto Appaltatore”. Questo in una nota del 2 maggio, a firma di Giuseppe Galluzzo (direttore lavori) e Marco Vaccari (responsabile unico procedimento), cui la settimana successiva seguiva un’altra nota di Vaccari: “Alla luce del fatto che la posa dei cassoni cellulari lungo l’impronta della nuova diga foranea di Genova è prevista a partire dal 24 maggio p.v., in assenza delle risultanze dei Campi Prova necessarie per la verifica dei requisiti di progetto e la definizione del necessario dettaglio del trattamento dei fondali, sarà unicamente onere e responsabilità di codesto Appaltatore di intraprendere ogni azione necessaria a garantire la piena realizzabilità dell’opera a regola d’arte, in accordo ai requisiti di progetto e alle previsioni contrattuali, assicurando il completamento dei lavori entro gli inderogabili termini del 30 novembre del 2026”. Ovvero: non sono stati conclusi i campi prova da cui deriva la sicurezza, preventiva e indispensabile, che le tecniche applicate abbiano escluso il pericolo di cedimento della struttura.
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