Digitalizzazione procedure doganali, il porto di Ancona fa un salto nel futuro
di Edoardo Cozza
Un progetto nato dalla collaborazione fra ADM, Guardia di Finanza e Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale
Al porto di Ancona l’innovazione tecnologica diventa realtà. Si è attivato il progetto di ADM e dell’Autorità di sistema portuale per la digitalizzazione delle procedure doganali: un avanzato e innovativo processo di controllo digitale e di tracciamento del trasporto dei mezzi in sbarco e in imbarco sui traghetti e in prospettiva sui container all’interno dello scalo dorico. L'iniziativa viene realizzata in un porto leader per il traffico traghetti internazionale e che consente di ampliare virtualmente gli spazi portuali grazie ad un sistema software di intelligenza artificiale in grado di monitorare e controllare autonomamente i flussi di mezzi in imbarco e sbarco.
Il progetto TinS-Trasferimento in sicurezza, cofinanziato dall’Unione europea con il progetto Smart-C e condiviso da ADM, Autorità di sistema portuale e Guardia di Finanza, è iniziato in via sperimentale a giugno 2018. Una fase che ha già permesso di ridurre la percorrenza dei mezzi pesanti all’interno del porto con un risparmio annuo stimato in circa 60 mila chilometri complessivi, con la conseguente diminuzione delle emissioni a ridosso della città.
Grazie al sistema di intelligenza artificiale acquisito dall’Autorità di sistema portuale e messo a disposizione di ADM, Guardia di Finanza e operatori dello scalo, i mezzi in imbarco e sbarco vengono seguiti in tempo reale in ogni loro spostamento durante l’intero percorso che li conduce allo scalo Marotti alle aree di imbarco e viceversa. Ogni anomalia viene segnalata automaticamente senza la necessità di un controllo diretto e continuo da parte del personale.
Con il progetto, sono state installate le infrastrutture per i controlli doganali e definite le procedure autorizzative per le merci in transito nel porto di Ancona oltre a promuovere l’interoperabilità fra i sistemi informativi già utilizzati.
“Abbiamo creato le premesse per ottenere una maggiore efficienza e sicurezza nelle procedure di controllo dei mezzi in transito legati al traffico dei traghetti – ha dichiarato il segretario dell’Autorità di sistema portuale, Matteo Paroli -, un’iniziativa condivisa che, grazie alla dematerializzazione dei flussi informativi, ci consente di lavorare in piena interoperabilità, con effetti positivi anche per gli operatori logistici”.
Il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Rodolfo Giampieri ha affermato: "Siamo il primo porto italiano ad introdurre queste soluzioni tecnologiche per la gestione del traffico traghetti internazionale. Un altro tassello che compone il più ampio lavoro di trasformazione dello scalo che punta nettamente su innovazione e sostenibilità come fattori di competitività per nuovo lavoro per le imprese e nuova occupazione qualificata. Il progetto inoltre ha l’importante valore aggiunto di contribuire sensibilmente a ridurre le emissioni del traffico portuale”.
Il direttore centrale Organizzazione e Digital trasformation di ADM, Laura Castellani, ha sottolineato come questo sia un servizio all’interno del porto che consente di migliorare i traffici portuali e contrastare l’illegalità, mentre il direttore Interregionale ADM Emilia Romagna e Marche, Franco Letrari, ha evidenziato la rilevanza e la preziosa collaborazione tra le istituzioni del Porto dorico per il raggiungimento di sempre più importanti e ambiziosi traguardi al servizio dell’economia locale. Roberto D’Arminio, direttore dell’Ufficio ADM di Ancona, ha puntualizzato come l’applicazione della digitalizzazione consentirà di destinare ad un’operatività di maggiore efficienza delle risorse umane.
Il generale di brigata Claudio Bolognese, comandante provinciale di Ancona della Guardia di Finanza, ha rimarcato la collaborazione continua con il personale di ADM sottolineando come il valore di un porto moderno si riconosca anche dal fatto che investe sulla digitalizzazione. Il capitano di vascello Andrea Vitali, comandante in seconda del porto di Ancona, ha affermato che la maggiore efficienza dei controlli a terra, grazie alla digitalizzazione, e le procedure di controllo della Guardia costiera durante la navigazione sono fattori che velocizzano le procedure dello scalo dorico.
“Il progetto va nella direzione della maggiore efficacia, nei controlli, e di efficienza, della filiera del trasporto, realizzata grazie alla tecnologia e alla grande collaborazione tra le amministrazioni coinvolte – ha detto Ida Simonella, assessore al Porto del Comune di Ancona -. È dunque uno strumento di competitività del porto ma è anche la sintesi di un percorso che va dal recupero del Porto antico all'esigenza di spostare la sosta dei mezzi pesanti dal molo Rizzo allo scalo Marotti, alla possibilità di ridurre il transito di tir dentro al porto. Un modo di tenere insieme le esigenze dell'economia con quelle della sostenibilità che esprime una comunità”.
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