Dimissioni Toti, Bellomo (Lega) :"Urge una riforma della custodia cautelare"
di Redazione
Il caso del Governatore della Regione Liguria sottolinea i rischi di automatismi nelle misure preventive: "Necessarie nuove regole per tutelare presunzione d'innocenza e libertà personale
"La vicenda che ha coinvolto il governatore Toti, sebbene la questione possa applicarsi in astratto a qualsiasi amministratore pubblico, evidenzia ancora una volta l'urgenza e la necessità di una riforma della custodia cautelare. Come noto, la custodia cautelare può essere disposta solo in presenza di gravi indizi di colpevolezza, che non costituiscono prova, e in presenza di specifiche esigenze cautelari, quali la reiterazione del reato, il pericolo di fuga e l'inquinamento probatorio. Non si può non notare, tuttavia, che il mantenimento della misura cautelare, come nel caso del Governatore della Liguria, è stato giustificato con l'argomento dell'esistenza dell'esigenza cautelare della reiterazione del reato, dovuta al fatto che egli sia ancora in carica. È evidente che tale argomentazione implica, per qualsiasi amministratore pubblico nell'esercizio delle proprie funzioni, l'esistenza in re ipsa di tale rischio. Questa situazione evidenzia un problema di automatismo nell'applicazione delle misure cautelari, che potrebbe compromettere l'equità e l'imparzialità del sistema giudiziario. L'adozione di un approccio standardizzato, basato esclusivamente sulla posizione dell'individuo come amministratore pubblico, rischia di creare una presunzione automatica di pericolosità che si pone in contrasto con il principio secondo il quale la custodia cautelare rappresenta l'eccezione e non la norma. Proprio per tale ragione la misura custodiale deve essere applicata con estrema cautela, per evitare di violare i principi fondamentali di presunzione d'innocenza e libertà personale". Lo dichiara il deputato della Lega, Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia della Camera. "Servono dunque nuove regole, che tengano conto del grave pregiudizio e disciplinino la custodia cautelare, contemperando le diverse esigenze. Spero che, al di là dell'appartenenza politica, ci si renda conto del problema tecnico e dei pericoli che ne derivano. Risolvere la questione, senza pregiudizi ideologici, è un obbligo per chiunque abbia a cuore la giustizia e i suoi principi di civiltà", conclude Bellomo.
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