Doppio cognome, la storia di Vittoria che ha giocato d'anticipo: "Un regalo per mia mamma"
di Marco Innocenti
Un viaggio nella burocrazia italiana durato un anno: "Con i miei fratelli, volevamo portare avanti il suo cognome oltre a quello di papà"
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito lo stop all'assegnazione automatica del cognome del padre, qualcuno si è forse dimenticato che sono in tanti, anche a Genova, quelli che la scelta del doppio cognome l'avevano già fatto, ben prima che arrivasse la Consulta. Qualcuno lo ha fatto per ragioni molto serie, magari per tagliare i legami con un padre violento, qualcun'altro invece lo ha fatto per una scelta di cuore, come nel caso di Vittoria.
Alla nascita, anche a lei è stato assegnato il cognome del padre cioé Canessa ma, col passare degli anni, a lei e ai suoi fratelli questa scelta ha iniziato a stare stretta. “Io e i miei fratelli avevamo quest'idea in testa da anni – racconta Vittoria – Volevamo portare avanti anche il cognome della mamma oltre a quello di papà e così abbiamo deciso di intraprendere questo 'viaggio', come un regalo di Natale per lei”.
Un viaggio nella burocrazia italiana durato un anno. “Per prima cosa, siamo andati dal prefetto e abbiamo presentato la richiesta con motivazioni, diciamo così, sentimentali. Il prefetto a quel punto ti autorizza e ti fornisce un documento provvisorio, che tu stesso devi portare sia al comune di residenza che a quello di nascita. Lì questo documento viene affisso in bacheca, un po' come si fa con le pubblicazioni matrimoniali, affinché chiunque ne abbia motivo possa presentare eventualmente opposizione. E lì sta per alcuni mesi”.
Dopo qualche mese di attesa, “non essendoci stato nessuno che si sia opposto – racconta ancora Vittoria - a quel punto torni nei due comuni, ti riprendi il documento e lo riporti in prefettura dove, dopo ancora qualche altro mese, arriva finalmente il decreto che accetta la richiesta di cambio cognome. Perché alla fine di questo si tratta: un cambio di cognome. Io da Vittoria Canessa sono diventata Vittoria Canessa Cerchi”.
Tutto finito? Beh, non proprio. “Ancora oggi alcuni uffici non hanno recepito il cambio di cognome, quindi io giro sempre col decreto in tasca, nel caso servisse per dimostrare che sei effettivamente quella persona, che sono io Vittoria Canessa Cerchi”. Un piccolo prezzo, però, pur di fare questo bel regalo alla mamma.
“La sentenza della Corte Costituzionale, alla fine, mi sembra davvero sia un passo avanti doveroso nel segno della civiltà, tant'è che mio fratello ha avuto di recente un bimbo che ha preso già il doppio cognome Canessa Cerchi. Poi deciderà lui, in futuro, se prendere anche quello della sua mamma”.
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