Egle Possetti: "La funivia di Stresa? Troppo difficile per noi vedere quelle immagini"
di Marco Innocenti
Il Comitato parenti vittime Ponte Morandi presenta ai parlamentari liguri il disegno di legge che istituisce le "vittime dell'incuria"
Una triste coincidenza che la presentazione ai parlamentari liguri del disegno di legge promosso dal Comitato dei parenti delle vittime del crollo di ponte Morandi arrivi proprio all'indomani di un'altra tragedia come quella delle funivia Stresa-Mottarone. Oggi infatti una delegazione dei familiari delle 43 vittime del 14 agosto 2018 ha incontrato nel teatro di Palazzo Rosso a Genova alcuni parlamentari eletti nei collegi della nostra regione, per illustrare i contenuti del disegno di legge che definisce la figura delle cosiddette "vittime dell'incuria", equiparandole di fatto a quelle che sono già le vittime del terrorismo.
"Il disegno di legge è già stato presentato alle commissioni VIII e IX della Camera - ha detto Egle Possetti, portavoce del Comitato - Oggi lo presentiamo ai parlamentari liguri e lunedì 7 giugno lo presenteremo anche ai parlamentari del Piemonte, le due regioni dove vivevano il numero maggiore delle vittime del crollo. Per noi quello che è importante è la ratio che sta alla base di questo disegno di legge: lo stato deve tutelare i propri cittadini e con questa legge lo stato dovrà riconoscere questo suo dovere. La nostra è naturalmente una bozza che riprende provvedimenti economici di altri provvedimenti simili, per i figli delle vittime ad esempio. Ma è un provvedimento che varrà per il futuro e non solo per noi, per tutte le tragedie frutto dell'incuria. Non abbiamo pensato solo a noi nello specifico ma pensando ad un impianto più generale".
L'incontro, come detto, è stato inevitabilmente anche l'occasione per una riflessione su quanto accaduto domenica a Stresa, con altre 14 vittime su un'infrastruttura revisionata appena nel 2020. "La tragedia di ieri per noi è stata un altro momento drammatico - ha commentato Egle Possetti - perché ci ha riproposto immediatamente tutti i nostri ricordi. Penso che anche questa non sia stata un caso, come la nostra. Confesso che non sono nemmeno riuscita a seguire la vicenda perché era troppo difficile per me vedere quelle immagini, non ho nemmeno visto i telegiornali. Comunque, oggi ci sono altre famiglie in lutto e in un paese come il nostro che si propone come meta turistica, non è un bel biglietto da visita".
E sulle concessioni: "Per noi è una spina nel fianco - ha concluso Possetti - Dopo tre anni dalla tragedia siamo ancora a parlare di questo e siamo a parlare di fondi statali che dovrebbero essere dati a questa società. Noi stiamo facendo di tutto perché questo non avvenga, consapevoli di essere solo dei granelli di sabbia ma ci dobbiamo provare. Se questi continuano a gestire le autostrade, vuol dire che non è cambiato nulla. C'è una concessione che è stata blindata da vent'anni di governi di tutti i colori e ora non c'è più la fiducia, questa concessione dovrebbe essere chiusa. Poi ci sono elementi anche economici che fanno pensare che l'operazione con Cdp non sia poi così conveniente rispetto ad un'eventuale revoca. Chi sa, deve agire".
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