Elezioni, D'Angelo (Pd) a Telenord: "Il fronte del no non è il nostro, è quello di Toti e Bucci che hanno fatto promesse senza mantenerle"
di Redazione
"La decrescita infelice di questa Regione è rappresentata da Toti e Bucci i e lo vediamo negli elementi concreti"
"Ho ascoltato le parole del sindaco di Genova e mi dispiace vedere come l'arma politica principale in campagna elettorale sia ancora la demonizzazione dell'avversario, evocando il cosiddetto fronte del no che sarebbe pronto a fermare tutto. Si deve partire però da un dato di verità e penso che sia un obbligo morale di chi si candida alla presidenza della Regione dare risposte chiare partendo da elementi concreti". Così ai microfoni di Telenord il segretario genovese del Pd Simone D'Angelo.
"Il fronte del no e della decrescita infelice di questa Regione in questi anni - sostiene D'Angelo - è rappresentato da Giovanni Toti e Marco Bucci e lo vediamo non in quelle che sono le affermazioni degli esponenti della sinistra del Partito Democratico, ma negli elementi concreti. Io penso che sia qualcosa di incredibile che lo scolmatore del Bisagno in questi anni non sia arrivato a compimento, aspettiamo ormai da mesi, e abbiamo quasi perso le speranze, questa famosa talpa che dovrebbe arrivare dalla Cina ma non arriva mai. Abbiamo visto una foto sui social del nostro sindaco e dell'ex presidente della Regione, ma i lavori sono fermi".
"Stesso discorso per la famosa Gronda che spesso viene evocata come soluzione a ogni male, diciamo che fa un po' sorridere - prosegue - che due anni fa il viceministro Rixi, insieme al ministro Salvini, evocava la mancanza di una sola firma. I cantieri non sono mai partiti perché quell'opera ha visto il suo costo raddoppiare" L'unica cosa che chiede il Partito democratico, insieme a tutte le forze progressiste, è che in in base a quelli che sono i costi ormai fuori controllo di quella infrastruttura ci sia una capacità di chi governa di valutare anche possibili alternative, di concerto con con il Governo".
"Quello di Marco Bucci, più che il fronte del fare, è stato il fronte del fare le promesse per poi non mantenerle. Su questo io penso che serva un'azione di responsabilizzazione da parte dei candidati. Andrea Orlando l'ha detto chiaramente: facciamo dei dibattiti pubblici, confrontiamoci sulle questioni, partiamo dalla sanità, parliamo delle infrastrutture e dell'ambiente, sono tanti i temi sui quali in questi anni la destra in questa Regione e in questa città ha visto delle gravi criticità. Descrivere il centrosinistra come un campo molto eterogeneo, quando nel centrodestra - conclude - ci sono cambi di casacca che sembrano quelli del calcio mercato estivo, stride con la realtà".
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