Esclusiva: così Gianluca Vialli raccontava la fine della trattativa per l'acquisizione della Samp
di Lorenzo Aluigi
L'indimenticato ex bomber blucerchiato, assieme al duo Dinan/Knaster, è stato l'unico ad andare vicinissimo all'acquisto del club. L'offerta era di 102 mln, Ferrero ne voleva 140
"Ciao! Per farmi perdonare della reticenza delle scorse settimane ti invio ... alcune informazioni sperando possano esserti utili ... Alla fine non è stato possibile trovare un accordo. Succede..L’acquirente fa una offerta ma il venditore ha in testa un altro prezzo. Ognuno per la sua strada..Succede!!"
Comincia così il messaggio di Gianluca Vialli rivolto ad un giornalista del Corriere della Sera. Era il 7 ottobre del 2019, giorno in cui è definitivamente naufragata la possibilità di un passaggio di proprietà ai finanzieri americani Dinan e Knaster, con Vialli al timone del club.
Da anni ormai si rincorrono le voci di una cessione del pacchetto azionario della Samp, ma le redini restano ben salde nelle mani della Holding Max controllata dalla famiglia Ferrero. In questi mesi se ne sono sentite di ogni tipo, dai fondi americani fino ad arrivare allo Sceicco Al Thani, con la mediazione del produttore cinematografico Francesco Di Silvio. Nessuno, però, è mai stato realmente vicino a rilevare la società, l'unica trattativa ad un passo dalla chiusura è stata quella che avrebbe portato Gianluca Vialli ad essere il nuovo presidente blucerchiato. L'ex numero 9 di Vujadin Boskov avrebbe così coronato il suo sogno, tornando a Genova nelle vesti di massimo dirigente per riportare la Samp ai fasti del passato.
L'attuale proprietario del club, Massimo Ferrero, che ricordiamo aver ricevuto la Samp al prezzo simbolico di 1 euro da Edoardo Garrone, ha fatto saltare tutto per aver rilanciato con la richiesta di 140 mln, dei quali 87 sarebbero finiti nelle sue tasche.
"Noi dopo aver completato la due diligence - continua Vialli nella sua lettera - con gli ultimi numeri che abbiamo ricevuto a fine agosto, abbiamo valutato la Samp 102 mln (di cui 52 necessari per coprire i debiti) e riteniamo poi che sia necessario investirne altri 40-50 (almeno) per rinnovare lo stadio, completare Bogliasco e migliorare la squadra. Ferrero se ne sarebbe messi in tasca 50 netti, che per 5 anni di lavoro non sono male (secondo me). Più quelli che si è già intascato tra dividendi, stipendi, accordi vari, etc".
Tutto fatto, o quasi. L'ultima parola è spettata a Ferrero, il quale ha aumentato la richiesta: "Lui ne vuole invece 87 (non un euro in meno!), per una valutazione di 140 mln che è completamente fuori mercato anche alla luce del rischio al quale l'attuale situazione sportiva espone un potenziale investitore".
Si sono così spente le speranze del popolo blucerchiato di poter riabbracciare il 'gemello del gol' di Roberto Mancini alla guida del club di Corte Lambruschini, un avvento che avrebbe portato entusiasmo alla piazza: "Mi dispiace...ci abbiamo provato..sono stati 13 mesi molto intensi - l'ammissione sconsolata di Gianluca Vialli - Tutto già deciso alla fine della settimana scorsa. Non abbiamo comunicato prima per evitare distrazioni prima di Verona. Adesso è il momento giusto così il nuovo allenatore saprà che si continua con Ferrero e la “tarantella” è finita".
Parole che, a distanza di tre anni abbondanti, fanno ben capire quanto la voglia di Vialli fosse quella di tornare a Genova da 'uomo del popolo', un ritorno che resterà un sogno lasciando spazio al ricordo di una figura eterna per il tifo blucerchiato e per lo sport italiano.
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