Europee, ecco i primi nomi: per la Lega c’è Bruzzone, Fdi punta su Balleari, Gori e Benifei per il Pd
di Carlotta Nicoletti
Su Forza Italia escono i nomi di Massimiliano Salini e Paolo Damilano
Europee sempre più vicine: l'8 e il 9 giugno gli italiani andranno alle urne per eleggere i deputati che siederanno al Parlamento Europeo. Anche in Liguria sono ormai iniziate le grandi manovre dei partiti per inserire i loro rappresentanti nella lista della circoscrizione Nord-Ovest, che comprende anche Lombardia, Valle d'Aosta e Piemonte.
Francesco Bruzzone per la Lega è già sicuro, Stefano Balleari candidato in pectore per Fdi, il Pd cerca una candidata ligure e intanto punta su Gori e la conferma di Brando Benifei. Per Carlo Calenda, che correrà con il simbolo di Azione, sicura la genovese Cristina Lodi.
Partendo dalla Lega, dunque, sembra ormai certa la discesa in campo del deputato ed ex senatore Francesco Bruzzone, che è anche Responsabile Federale Dipartimento Caccia del partito e sta portando avanti una agguerrita campagna elettorale per i cacciatori di Liguria, Piemonte e Lombardia. E' il primo proponente della proposta di modifica alla legge sulla caccia, che negli ultimi tempi ha suscitato parecchio clamore sia nel mondo animalista che in quello politico. Da sciogliere il nodo invece su Marco Campomenosi, già Eurodeputato della Lega, che rischia a questo giro di non passare se il suo partito non ottiene un buon risultato e inoltre i sondaggi danno la Lega lontana dal 10%. La sua candidatura pertanto è ancora da definire.
Nel partito leader della maggioranza di centrodestra, ovvero Fratelli d'Italia, è sicuro di correre il capogruppo in consiglio regionale Stefano Balleari, che ha già iniziato la sua campagna elettorale e che al momento può avere buone possibilità di passare.
Per quanto riguarda Forza Italia, al momento lo scenario plausibile è di una candidatura dell'Europarlamentare Massimiliano Salini, già in campo alle europee in passato e di Paolo Damilano, imprenditore piemontese del settore food and beverage. Nel 2021 è stato candidato sindaco di Torino dalla coalizione di centrodestra, ottenendo il 38,9% dei voti al primo turno, risultato che gli ha consentito di andare al ballottaggio.
Per Carlo Calenda, leader di Azione e che sarà candidato, sicura la corsa dell'esponente genovese Cristina Lodi. Segretaria Regionale del partito e consigliera comunale a Genova, spera innanzitutto il partito di Calenda superi lo sbarramento del 4%.
Il Pd, come detto, cerca una candidata ligure e intanto punta su Giorgio Gori, sindaco di Bergamo ed ex direttore di Canale 5 e Italia 1, che a gennaio ha annunciato la sua volontà di candidarsi alle Europee. C'è invece la conferma dell'uscente Brando Benifei, che dovrebbe ricandidarsi per la terza volta e che è sempre stato un grande incassatore di voti, però potrebbe vedersela con l’ex ministro del Pd Andrea Orlando, che qualcuno dà quasi per certo candidato in Europa, ma non c’è ancora nessuna ufficialità. Possibile candidatura poi di Lucia Artusi, assessore comunale a Sanremo.
Secondo il sondaggio di Porta a Porta realizzato dall'istituto demoscopico Noto, sulle intenzioni di voto alle prossime Europee, saranno alcuni leader di partito a fare la differenza. Nel caso di non candidatura della premier Giorgia Meloni, Fdi arriverebbe al 27,5%, la Lega all’8% tallonata a uno solo punto da Forza Italia che si fermerebbe al 7%. Considerando il 2% di Noi Moderati, la coalizione del cd totalizzerebbe il 44,5% dei consensi. Il Pd rimane al 19,5% mentre Alleanza Verdi-Sinistra e +Europa si avvicinano al 4%. È da notare la tenuta del M5S che in questo scenario arriva al 18%, quindi a solo 1,5 punti dal Pd.
Con le candidature dei leader Giorgia Meloni, Elly Schlein, Antonio Tajani e Matteo Renzi cambierebbe lo scenario. Fratelli d'Italia passerebbe dal 27,5 al 30% mentre la Lega scenderebbe dall’8 al 7% e sarebbe superata dagli azzurri che invece raggiungerebbero l’8%. In totale la coalizione del centrodestra aumenterebbe di due punti, dal 44,5 al 46,5%.
Nell'altro campo con Schlein capolista nel centrosinistra il Partito democratico arriverebbe al 20,5%, mentre calerebbero sia Alleanza Verdi-Sinistra che +Europa, allontanandosi dalla soglia del 4%. Complessivamente, però, questo schieramento rimarrebbe al 26,5%. Anche il Movimento 5 Stelle potrebbe subire una flessione e indietreggiare al 17%. Italia viva al 3,0% sia con la candidatura di Renzi che senza. È da notare che con la candidatura dei quattro leader l’affluenza potrebbe passare dal 50 al 54%.
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