Federagenti: "Per l’Italia del mare un’occasione storica di leadership"
di Marco Innocenti
Il presidente Santi: "Smettiamola di ragionare come una provincia disastrata dell'impero"

"Smettiamola una volta per tutte di ragionare come una provincia disastrata dell’impero". E' l'invito che Federagenti, per bocca del presidente Alessandro Santi rivolge al sistema paese: "L’Italia ha davanti a sé un’occasione unica e ineguagliabile - spiega in una nota Federagenti - di esprimere una funzione strategica essenziale in seno all’Europa nel mercato dei traffici marittimi internazionali. Per la prima volta, dopo decenni, la sua posizione geografica rappresenta l’unica chiave di lettura possibile dei nuovi equilibri geopolitici mondiali che sul Mediterraneo vedranno il loro epicentro e le cui conseguenze condizioneranno pesantemente i flussi dell’interscambio mondiale di merci".
Santi candida proprio la categoria degli agenti marittimi, neutrale raccordo, da un lato fra produzione e distribuzione delle merci, e dall’altro tra i grandi player che di queste merci controllano i flussi e i movimenti via mare, a svolgere un ruolo essenziale. “Ruolo – sottolinea Santi – di conoscenza, di monitoraggio, di analisi e di previsione, che potranno risultare di aiuto essenziale anche per la definizione da parte del Governo del Paese delle scelte prioritarie nella definizione, realizzazione e controllo delle infrastrutture portuali e logistiche strategiche per l’Italia”.
Secondo Federagenti, anche alla luce di quanto sta accadendo nei rapporti fra le Grandi potenze e di quanto si sta concretizzando nel Medio Oriente, la vera sfida per il controllo dei gangli dell’economia mondiale si giocherà, in gran parte, sul mare e ciò rappresenterà per l’Italia un’opportunità unica anche nel confronto con Paesi economicamente più forti come la Germania o la Francia, ma non in grado di svolgere lo stesso ruolo che la storia e la posizione geografica sembra assegnare all’Italia. “È quindi giunto il momento – secondo Federagenti – di cambiare passo: da un lato aiutando le Istituzioni, con un’attività di suggerimento sul campo, a intervenire su tutte le procedure e sui vincoli burocratici che impediscono all’economia marittima e portuale di dispiegare a pieno le sue potenzialità, dall’altro valorizzando, proprio attraverso queste scelte, la potenzialità dei vari territori del Paese nei quali gli agenti marittimi operano e nei quali proprio gli agenti sono in grado di farsi portatori di azioni di promozione per attirare investimenti internazionali”.
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