"Ferraris", i vertici di Genova Stadium si dimettono. Cds ha presentato un'offerta, superate Genoa e Sampdoria
di Matteo Cantile e Maurizio Michieli
Il progetto prevede una grande piazza nel cuore di Marassi proprio davanti all'impianto di calcio. Conclusione dei lavori a Natale 2028. Entro venerdì la risposta di Tursi
GENOVA - Il presidente e l'amministratore delegato di Genova Stadium, Francesco De Gennaro e Andrea Cardinaletti, si sono dimessi dagli incarichi nella società paritaria da poco costituita da Genoa e Sampdoria per acquistare e ristrutturare lo stadio Ferraris dopo che solo il Genoa ha presentato una proposta spontanea di acquisto dello stadio genovese. Lo ha riferito l'agenzia Ansa.
Ieri era stato fissato dal sindaco di Genova, Marco Bucci, il termine ultime per la presentazione della proposta di acquisto e ristrutturazione. Gli accordi prevedevano un'offerta precisa, sulla base di 14 milioni concordati con il Comune stesso, da parte della Genova Stadium, senza altre richieste. Accordo deliberato venerdì scorso.
Ma da parte della Sampdoria è stata avanzata la richiesta di un aumento di capitale della società per un totale di 10 milioni di euro (5 milioni per club). A quel punto il Genoa ha deciso di proseguire da solo (senza deposito cauzionale) per rimanere nei termini previsti ,presentando così via pec un'offerta indipendente.
Il Genoa per questa operazione, che da Villa Rostan definiscono "fatta per la città per non perdere l'opportunità di Euro 2032" è stato affiancato da Oak View, società immobiliare americana che gestisce diversi impianti sportivi in Usa e Gran Bretagna. Il progetto è quello già consegnato dell'architetto Penaranda. Le condizioni poste dalla società blucerchiata avevano preso in contropiede il Genoa che aveva già firmato nel fine settimana scorso la proposta di acquisto senza bisogno di alcun aumento di capitale.
A questo punto, vista la situazione di stallo (Bucci ha sempre spinto per una soluzione condivisa tra i due club genovesi), ha ripreso quota la candidatura forte di Cds, Holding bresciana che il 4 ottobre aveva presentato un'offerta di acquisto dello stadio di Marassi per un importo 14,5 milioni di euro. La proposta, di cinque pagine più allegati, non è vincolante ma molto seria e corposa. L'obiettivo è ristrutturare il Ferraris e consegnarlo alle squadre in modo da permettere loro di raggiungere gli obiettivi di sicurezza, oltre che sportivi, all'altezza della situazione. Si tratterebbe di un impianto Euro 4, che permetterebbe a Genova di ospitare gli Europei di calcio del 2032. Il secondo obiettivo, è quello di trasformare lo stadio in un prodotto flessibile in grado di ospitare eventi musicali. Il terzo aspetto della proposta di Cds, che si è appoggiato allo studio di architettura Boeri, prevede una grande piazza davanti allo stadio e nel cuore del quartiere di Marassi, con un enorme portico di accesso.
Cds, a quanto filtra, non farà mai niente contro le squadre ma con le squadre. Genoa e Sampdoria, se l'offerta sarà accettata da Tursi, potranno partecipare allo studio del progetto, anche entrando nella newco costituita da Cds con il 10% delle quote. Successivamente il "Ferraris" sarà messo sul mercato, ma concedendo un diritto di prelazione alle società genovesi per acquistarlo con quote paritetiche. Diversamente verranno prese in considerazione ipotesi diversi sul mercato degli investitori internazionali.
La Sampdoria ha fatto sapere di avere tutta l’intenzione di far parte della partita perché "ha volontà e necessità di investire sullo stadio". La società blucerchiata ribadisce che la newco Genova Stadium è la sola depositaria del progetto condiviso al 50%.
La riposta del Comune alla proposta di Cds (già artefice della realizzazione del nuovo Waterfront di Levante), presentata dal generale manager Massimo Moretti, dovrà essere rapida per consentire di avere il "Nuovo Ferraris" entro Natale del 2028. Durante i lavori di ristrutturazione non è prevista l'interruzione dell'attività delle squadre, che potranno continuare a giocare a Marassi. Cds attenderà il riscontro da Tursi entro venerdì, 18 ottobre. In caso affermativo, partirà anche l'offerta vincolante. E' molto probabile, per non dire scontato, che da Bucci e dall'amministrazione arrivi il via libera, come ha anticipato a Telenord il vicesindaco, Pietro Piciocchi. "Noi crediamo tanto in Genova, speriamo che Genova creda in noi", ha commentato a Telenord Massimo Moretti.
Intanto, nel pomeriggio il Comune di Genova ha emesso la seguente nota ufficiale:
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