Forum di Transport, Timperi (Eni): "Decarbonizzazione, soluzioni flessibili in tempi ragionevoli"

di Carlotta Nicoletti - Matteo Cantile

2 min, 49 sec

"Eni segue un approccio di neutralità tecnologica, ritenendo che non ci sia una sola soluzione per la decarbonizzazione di tutti i tipi di trasporto"

Il convegno di Transport organizzato da Telenord e dal Propeller Club Port of Genoa all’Excelsior di Rapallo ha visto Eni tra i protagonisti. La holding energetica fondata da Enrico Mattei, partita dal petrolio e oggi impegnata in una diversificazione strategica comprensiva delle rinnovabili, dall'eolico al solare, e del nucleare di nuova generazione, è tra le compagnie italiane più solide e autorevoli in uno scenario internazionale in costante evoluzione.
 

Platinum Sponsor del Forum di Rapallo "Muoversi nel futuro", Eni ha partecipato con una delegazione di altissimo profilo, di cui faceva parte Stefania Timperi (Sustainable Development Manager), che ha puntato l'attenzione sulle strategie di decarbonizzazione del trasporto marittimo, alla luce degli obiettivi fissati dalle istituzioni internazionali. "Il trasporto marittimo - dice produce circa il 2% delle emissioni globali di CO2, una percentuale che potrebbe sembrare non trascurabile. In realtà, la decarbonizzazione di questo settore è al centro di un dibattito globale, proprio per le caratteristiche del trasporto marittimo, che collega economie e equilibri socio-politici diversi. Per questo è fondamentale capire quale sia il percorso più virtuoso. Se osserviamo il contesto normativo, vediamo che con il sistema LETS (Emission Trading System) e la rete marittima, il costo del trasporto aumenterà. Questo aumento è legato a obblighi strettamente connessi: più si inquina, più si paga, e sarà necessario acquistare certificati di emissione. D'altra parte, ci si chiede di ridurre le emissioni, altrimenti, chi non rispetta le normative rischia pesanti penali. È quindi cruciale individuare la giusta strada per essere conformi alla normativa europea, che è molto esigente rispetto ad altre aree geografiche.

 

Competitività e tempistiche - "Sicuramente Eni segue un approccio di neutralità tecnologica, ritenendo che non ci sia una sola soluzione, ma diverse, per la decarbonizzazione di tutti i tipi di trasporto: terrestre, marittimo e aereo. Per quanto riguarda il settore marittimo, le variabili da considerare sono molteplici. Se ci mettiamo nei panni di chi costruisce navi o di chi le acquista, si deve capire come indirizzare i propri investimenti. Le infrastrutture portuali sono molto diverse tra loro: il Mediterraneo, ad esempio, non è come il bacino di Anversa, Rotterdam o il Nord Europa, né come quelli dell'Asia orientale. Ogni porto ha attività, dimensioni e problematiche specifiche, quindi bisogna cercare di ottimizzare le soluzioni".

 

Tecnologia - "Per quanto riguarda la tecnologia, noi crediamo che, come è stato detto anche oggi al Forum, il LNG rappresenti una soluzione a breve termine, in quanto è conforme alle normative attuali e, per certi versi, anche competitivo dal punto di vista del prezzo. Tuttavia, a partire dal 2030, le penali per l'uso di carburanti fossili saranno così alte che la competitività del LNG potrebbe essere messa in discussione. I biocarburanti, invece, rappresentano una soluzione che, oltre a essere flessibile, non richiede importanti cambiamenti infrastrutturali nei porti, nei depositi costieri o nella filiera distributiva. Inoltre, possono essere utilizzati sui mezzi navali esistenti, dando respiro agli investitori e agli armatori che avranno acquistato navi, permettendo loro di prolungare la vita utile delle imbarcazioni, che potrebbero durare 15, 20 o addirittura 30 anni. In questo modo, i biocarburanti offrono una soluzione che supporta il settore, mentre altre soluzioni hanno orizzonti temporali più lunghi e richiedono ingenti investimenti infrastrutturali. È quindi fondamentale sviluppare una strategia di decarbonizzazione che non penalizzi il mercato, ma che cerchi di preservarlo nel lungo periodo".

 

 

 

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