Genova, due nuove infrastrutture per ridurre le emissioni nel porto
di Sagal
Firmato il regolamento per il bunkeraggio di GNL e annunciata la cabina per il cold ironing nel porto passeggeri

Il porto di Genova compie due passi concreti nella direzione della decarbonizzazione: via libera al bunkeraggio di GNL ship to ship e avvio dei lavori per la cabina elettrica che alimenterà il cold ironing dal 2026.
Bunkeraggio GNL – Il primo passo ufficiale verso un porto più sostenibile è stato sancito con la firma del nuovo regolamento che disciplina il bunkeraggio di gas naturale liquefatto (GNL) in modalità ship to ship nello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente. A firmarlo, nella giornata di luned 14 aprile, è stato il comandante del porto di Genova, Piero Pellizzari, al termine del convegno “Decarbonize shipping - I nuovi combustibili marini sostenibili”, ospitato dalla Capitaneria di porto. È la prima volta che questa operazione viene autorizzata a Genova: finora, era possibile solo alla Spezia. Il GNL è un combustibile di transizione meno inquinante rispetto ai tradizionali combustibili fossili, ma non sufficiente, da solo, a centrare gli obiettivi climatici fissati dall’Imo per il 2050.
Cold ironing – Il secondo intervento riguarda l’elettrificazione delle banchine per ridurre le emissioni a navi ferme in porto. I funzionari dell’Autorità di sistema portuale del mar Ligure occidentale, Emanuele Profice e Fabrizio Mansueto, hanno annunciato la conclusione entro fine 2025 della cabina elettrica per il cold ironing nel porto storico. L’impianto fornirà dal 2026 energia alle navi attraccate ai terminal passeggeri, con una potenza iniziale di 60 megawatt. In una fase successiva, la centralina sarà potenziata a 132 megawatt, permettendo di alimentare anche i terminal container e multipurpose del bacino di Sampierdarena.
Finanziamenti – Il progetto si sviluppa in due fasi. La prima, finanziata con 20 milioni di euro tramite il Decreto Genova, si concluderà nel 2025. La seconda fase, prevista per il 2026, estenderà il servizio a tutto il porto passeggeri ed è sostenuta da 32 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Nuovi combustibili – Durante il convegno si è discusso anche delle prospettive a lungo termine legate ai combustibili marini a zero emissioni, tra cui metanolo, ammoniaca e idrogeno. Si è accennato anche all’ipotesi nucleare. Mario Zanetti, presidente di Confitarma e amministratore delegato di Costa Crociere, ha evidenziato gli ostacoli principali: «Il primo nodo è la produzione, quindi la disponibilità, ma a prezzi competitivi. La transizione non può essere a discapito della sostenibilità economica, che poi diventa anche sociale». Zanetti ha auspicato maggiori investimenti in ricerca e sviluppo, anche attraverso l’utilizzo dei fondi Ets versati dal settore.
Normativa – Sul piano normativo, il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi ha annunciato l’arrivo imminente di nuove linee guida nazionali per la gestione delle operazioni di bunkeraggio dei nuovi carburanti marini. Il documento sarà diffuso entro la fine di aprile o al più tardi all’inizio di maggio, per poi essere recepito localmente dai singoli porti attraverso specifiche ordinanze. Rixi ha inoltre ricordato che entro fine anno sarà operativo il traghetto Gnv Virgo sulla rotta Genova-Palermo, alimentato a GNL. Tuttavia, ha sottolineato, questo combustibile non è ancora disponibile nei due porti.
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