G8: disse "poliziotti torturatori", archiviazione per il pm genovese Zucca
di Fabio Canessa
1 min, 13 sec
Secondo la Cassazione "frasi inopportune" ma non c'è incompatibilità ambientale
"Nessuna incompatibilità ambientale" per Enrico Zucca, sostituto pg a Genova, pm nel processo sul pestaggio alla Diaz, e finito al centro delle polemiche un anno fa per le sue dichiarazioni sui "torturatori" ai vertici della polizia. Il Csm ha approvato a maggioranza la delibera della prima Commissione di archiviazione della pratica, con 14 voti a favore, 2 contrari e 7 astensioni, tra cui i togati di Area e Davigo. Il Csm ha ritenuto tuttavia quelle frasi "inopportune".
La frase 'incriminata', dalla quale nasce la pratica, è quella pronunciata in un convegno di magistrati e avvocati su Regeni. Zucca, in quell'occasione, compì un parallelismo con il caso del ricercatore: "i nostri torturatori sono ai vertici della polizia, come possiamo chiedere all'Egitto di consegnarci i loro torturatori".
Secondo la delibera del Csm, approvata con alcuni distinguo, "dette affermazioni, certo inopportune, specie in quanto tenute da un alto magistrato, in un convegno aperto a tutti gli operatori della giustizia, potenzialmente idonee ad ingenerare un clima di generalizzata sfiducia nei confronti della Polizia di Stato e ad indurre ad una inappropriata associazione fra la Polizia egiziana e quella italiana, non hanno tuttavia determinato, all'attualità, una vera e propria incompatibilità ambientale del dottor Zucca in relazione ai rapporti coi colleghi, la polizia giudiziaria e gli avvocati".
Questo ha accertato l'istruttoria, durante la quale sono stati ascoltati anche il pg di Genova, il Questore e il presidente dell'ordine degli avvocati. Del caso si era occupata anche la procura generale della Cassazione, che ha archiviato il procedimento.
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