A Genova la Festa della Polizia, sicurezza partecipata per affrontare il disagio urbano

di M.C.

2 min, 27 sec

Traverso (Siap): serve un modello condiviso e stabile tra forze dell’ordine e cittadini per proteggere il tessuto sociale

A Genova la Festa della Polizia, sicurezza partecipata per affrontare il disagio urbano

Nel giorno del 173° anniversario della Polizia di Stato, Genova riflette sul significato attuale della sicurezza urbana, tra memoria storica, nuove sfide sociali e il rilancio di un modello partecipato di presidio del territorio. Il segretario genovese del Siap, Roberto Traverso, sottolinea la necessità di un sistema coordinato e integrato che coinvolga cittadini, istituzioni e tutte le forze dell’ordine.

Sicurezza urbana – Il concetto di sicurezza, secondo Traverso, deve evolvere insieme alla città: "Un processo collettivo fondato sulla partecipazione, l’integrazione e la condivisione tra istituzioni e cittadini". Il modello di polizia di prossimità è visto come chiave per affrontare in modo stabile e lungimirante i fenomeni criminali, soprattutto nelle aree periferiche, spesso dimenticate dalle politiche pubbliche.

Storia sindacale – Traverso rivendica con orgoglio il ruolo pionieristico del Siap nella democratizzazione del corpo: "Prima della legge 121 del 1981 non avevamo diritti sindacali. È stata una battaglia che ho iniziato accanto a chi ha costruito quel sindacato nei tempi dei carbonari". Il riferimento è alla stagione in cui parlare di rappresentanza interna alla Polizia era vietato e sanzionato, ma che ha segnato una svolta per tutta la pubblica sicurezza italiana.

Memoria cittadina – Negli anni Settanta e Ottanta Genova ha vissuto momenti critici: degrado urbano, eroina, terrorismo. "Il centro storico era simbolo della vulnerabilità urbana", ricorda Traverso, evidenziando come le Colombiadi del 1992 abbiano rappresentato una svolta per il recupero del territorio. Tuttavia, aggiunge, "le periferie sono rimaste escluse da quel processo, oggi rappresentano le nuove frontiere del disagio".

Criminalità diffusa – Oggi il reato dominante a Genova è lo spaccio di stupefacenti, attorno al quale gravitano estorsioni, riciclaggio e altri crimini. "È il cuore della criminalità organizzata che approfitta delle fragilità sociali e della mancanza di presidi continuativi", denuncia Traverso. Per questo motivo, secondo il sindacato, è necessario un potenziamento della funzione investigativa della Polizia di Stato.

Sicurezza partecipata – Il modello proposto dal Siap si fonda sulla collaborazione strutturata tra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale. Quest’ultima, in particolare, "deve essere valorizzata per la conoscenza capillare del territorio e le sue professionalità". L’obiettivo è superare la frammentazione e creare una strategia a lungo termine per rafforzare il rapporto con la popolazione.

Genova e il G8 – Un passaggio toccante è dedicato al G8 del 2001: "Una ferita aperta che ha messo in discussione le radici democratiche della Polizia", scrive Traverso. Ma difende l’operato della base: "La Polizia ha sempre pagato in prima persona scelte politiche sbagliate. Nonostante tutto, ha continuato a garantire legalità e democrazia con spirito di servizio".

Visione futura – Il messaggio finale del Siap è chiaro: la Polizia di Stato deve essere il fulcro di un sistema moderno, umano, integrato. "Non basta reprimere – conclude Traverso – bisogna coinvolgere il tessuto sociale per costruire fiducia, stabilità e una sicurezza condivisa che sia realmente percepita dalla comunità".

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