Liguria, casa e inclusione: tre sfide per ripensare la residenzialità

di Carlotta Nicoletti

Accessibilità per i fragili, equilibrio tra turismo e abitare, e riforme normative: il confronto tra enti, professionisti e terzo settore

Accesso alla casa per tutti, coesistenza tra residenti e turisti, superamento di vincoli normativi. Sono le tre sfide principali emerse in un confronto multi-disciplinare sul futuro dell’abitare in Liguria. A guidare i tavoli di lavoro: Arte Imperia, il Comune di Santa Margherita e l’Ordine degli Architetti di Genova.  

Accessibilità abitativa – La prima sfida riguarda la creazione di un modello economico che renda l’alloggio accessibile anche alle fasce più fragili della popolazione. A lanciarla è Arte Imperia, partendo dalla consapevolezza che precarietà lavorativa, invecchiamento demografico e migrazione rendono sempre più difficile l’accesso a un’abitazione, soprattutto per i giovani.

Turismo e residenza – La seconda proposta, sostenuta dal Comune di Santa Margherita Ligure, punta a conciliare le esigenze dei residenti con quelle di una località a forte vocazione turistica. “Solo una residenzialità che includa i giovani può generare un tessuto sociale vivo e favorire anche l’indotto economico”, è emerso durante il confronto.

Norme da rivedere – La terza sfida arriva dall’Ordine degli Architetti di Genova e riguarda i nodi normativi che bloccano la sperimentazione di nuovi modelli abitativi. Le attuali regole urbanistiche ed edilizie, spesso rigide, non rispondono più ai bisogni emergenti della società.

Un confronto ampio – I tre tavoli di lavoro hanno coinvolto istituzioni, professionisti e terzo settore, con l’obiettivo di elaborare proposte concrete da sottoporre agli enti competenti. La casa, oggi più che mai, è un tema che intreccia inclusione sociale, economia e coesione urbana.

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