Presunta aggressione al sindacalista, Bucci: “Situazione imbarazzante, è un’accusa nei confronti dei genovesi che i genovesi non si meritano"

di Carlotta Nicoletti

Il presidente: “Mi esprimerò ulteriormente con un giudizio solo quando avrò la certezza dei fatti"

“Una situazione imbarazzante, soprattutto per chi ha accusato frettolosamente un’intera città”. Il presidente della Regione Liguria Marco Bucci commenta così il caso del presunto attacco fascista ai danni di un dirigente della Cgil, poi ridimensionato dalle indagini. E rilancia il tema della responsabilità pubblica nell’uso delle parole.

La vicenda – Tutto è iniziato con la denuncia di un sindacalista della Cgil, che aveva parlato di un’aggressione da parte di militanti neofascisti. La notizia ha suscitato immediate reazioni politiche e istituzionali, con prese di posizione forti anche a livello nazionale. Ma le prime verifiche della Digos hanno smentito l’ipotesi di un’aggressione con movente politico, riaprendo la discussione.

Le parole di Bucci – Il presidente della Regione ha invitato alla prudenza e al rispetto della città: “Mi esprimerò con un giudizio solo quando avrò la certezza dei fatti. Ma ritengo la situazione assolutamente imbarazzante, soprattutto per quelli che sono andati lì e hanno accusato tanto gli altri genovesi. È un’accusa nei confronti dei genovesi che i genovesi non si meritano”.

Clima e responsabilità – L’episodio riporta l’attenzione sulla necessità di evitare strumentalizzazioni, soprattutto in vista del 25 aprile. Il rischio, secondo molti osservatori, è che la retorica superi i fatti, creando tensioni inutili in un momento che dovrebbe unire.

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