Celebrazioni per la liberazione in Consiglio regionale : “Genova simbolo assoluto della Resistenza”

di Carlotta Nicoletti

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Il professor Flores celebra l’80° anniversario della Liberazione. Balleari: “25 aprile non sia festa di parte, è festa dell’Italia unita”

Celebrazioni per la liberazione in Consiglio regionale : “Genova simbolo assoluto della Resistenza”

Genova come simbolo della Resistenza europea, esempio di pluralismo e lotta per la libertà. Lo ha ribadito lo storico Marcello Flores durante la seduta solenne del Consiglio regionale dedicata all’80° anniversario del 25 aprile. Un’occasione anche per riflettere sui rischi attuali per le democrazie, in un clima internazionale segnato da tensioni e derive autoritarie.

Genova e la Resistenza – “La Liberazione a Genova fu unica in Europa: la più importante dal punto di vista della Resistenza”, ha affermato Flores, sottolineando come in Liguria si siano incontrate molteplici anime del movimento antifascista. “Oggi possiamo parlare di ‘Resistenze’ al plurale. Diverse esperienze che hanno portato tutte alla conquista della libertà”.

Memoria condivisa – Il presidente del Consiglio regionale, Stefano Balleari, ha voluto rimarcare la necessità di un 25 aprile inclusivo: “È stata fatta l’errore di trasformarla nella festa di una parte politica. È la festa di tutta l’Italia, che ha riconquistato la democrazia e la libertà dopo un regime totalitario, sempre da condannare, qualunque esso sia”.

Contesto internazionale – Lo storico ha poi legato la memoria della Resistenza alle sfide contemporanee: “Viviamo una fase di transizione e tensione. La libertà va difesa nella sua interezza, senza accettare limitazioni per necessità o presunta efficienza”.

Derive globali – Citando le recenti restrizioni nelle università americane, Flores ha parlato di “rischio di una polizia delle opinioni”, ma ha anche riconosciuto come “gli anticorpi democratici stiano reagendo”.

Paragoni storici – Infine, il conflitto in Ucraina: “Oggi, come ottant’anni fa, c’è un invasore. Allora era la Germania, oggi la Russia. Anche oggi serve difendere la pace e respingere chi la interrompe”.

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