Gabbiadini: "L'ansia è passata ma non bisogna avere fretta di fare tutto come prima"
di Maria Grazia Barile
"Dedicherò il mio prossimo gol a chi lavora in prima linea contro il virus"
“La prima settimana ho avuto un giorno la febbre, altri 5 o 6 giorni una brutta tosse, in più non sentivo gli odori e avevo un po’ di mal di schiena”. Manolo Gabbiadini racconta al Corriere dello Sport il suo contatto ravvicinato con il coronavirus: "Nel complesso devo dire che è stato tutto sopportabile. Mi ricordo che quando il dottor Baldari mi disse che ero risultato positivo ci sono rimasto male. Il primo pensiero più che per me, è stato per mia moglie e i due bambini piccoli. Ammetto che un po’ di ansia l’ho avuta”.
Gabbiadini aggiunge: “Una settimana dopo la positività avevo provato a fare qualcosa, ma sono stato costretto a fermarmi perché non ero al top e così mi sono limitato a qualche allungamento per la schiena. Dopo 15 giorni però ho ripreso con la cyclette e gli elastici seguendo i programmi che lo staff tecnico ci manda ogni sera su Whatsapp"
L'attaccante della Sampdoria è cauto sulla ripresa: "Non bisogna aver fretta di tornare subito a fare tutto come prima. Il prossimo gol in Serie A lo dedicherò a tutte le persone che ci stanno mettendo la faccia andando a lavorare in prima linea. Quando l’emergenza per il coronavirus sarà alle spalle, ho voglia di togliermi delle soddisfazioni con la maglia della Sampdoria”.
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