Gennaro Iavarone non ce l'ha fatta: la rabbia della sorella Melania
di Redazione
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Il 43enne sanremese era rimasto vittima di un incidente mentre si tuffava in piscina in un residence di Guayaquil
Non ce l'ha fatta Gennaro Iavarone, il floricoltore sanremese che a inizio marzo era rimasto vittima di un brutto incidente mentre si stava tuffando in piscina in un residence di Guayaquil, località dell'Ecuador che si affaccia sull'Oceano Pacifico, dove si era recato per far visita al figlio. Le ferite riportate alla colonna vertebrale avevano costretto i medici a indurre il coma farmacologico ma, nonostante diverse operazioni, la situazione non era migliorata e anzi l'uomo aveva già perso l'uso degli arti.
Proprio nella speranza di poter salvare la vita di Gennaro, molto conosciuto ed amato a Sanremo, era anche stata organizzata una raccolta fondi per sostenere le spese per il ritorno e per proseguire le cure in Italia ma non è bastato. Al caso di Gennaro Iavarone si erano interessati anche alcuni politici sanremesi, che avevano tentato di aiutare ad accelerare il suo rientro.
Adesso però la sorella Melania lancia accuse ben precise attraverso Facebook: "E' stato ucciso dalla girandola burocratica tra autorità diplomatica in Ecuador e la Farnesina. L'autorizzazione ad avere un volo di Stato era arrivata il 22 marzo". Proprio alla luce di queste dichiarazioni, i familiari potrebbero chiedere un'autopsia per capire con esattezza le cause della morte.
Anche il deputato di Forza Italia Giorgio Mulè esprime il proprio dolore: "La notizia della morte di Gennaro Iavarone mi addolora e mi lascia sgomento - dice - Dall'11 marzo scorso sono stato in costante contatto con la sorella Melania che lo assisteva con la famiglia in Ecuador: ho vissuto il senso di impotenza e di frustrazione per tentare di accelerare il rientro di Gennaro in Italia. Ho personalmente investito della vicenda il ministero degli Esteri e la Presidenza del Consiglio, ho pressato gli uffici affinché la pratica fosse evasa celermente. Venerdì scorso mi avevano assicurato che il giro delle firme era completo e che era stato autorizzato il volo di Stato per il rientro di Gennaro. Capisco la rabbia e il dolore dei familiari".
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