Genoa, Preziosi in Procura: "Ho solo testimoniato. Seguo la squadra, è forte e sono contento, al calcio ho già dato"
di Emilie Lara Mougenot
L'ex presidente ascoltato nell'ambito dell'indagine penale per presunta truffa nel passaggio del club dai 777 a Dan Sucu
Inchiesta – L’indagine, formalmente aperta per presunta truffa, ruota attorno al passaggio delle quote societarie dal gruppo assicurativo A-Cap, subentrato come maggior creditore al fondo americano 777 Partners, all’imprenditore romeno Dan Sucu. Il cambio di assetto è stato accompagnato da un aumento di capitale da 40 milioni di euro approvato dal consiglio di amministrazione del club.
Testimonianze – Nei giorni precedenti erano stati ascoltati anche l’ex presidente Alberto Zangrillo, attualmente ancora nel CdA della società, e l’avvocato Andrea D’Angelo, piccolo azionista e critico verso l’operazione. Entrambi hanno parlato come persone informate sui fatti.
Decisione civile – Parallelamente, il tribunale civile ha respinto il ricorso presentato da A-Cap, che chiedeva il blocco del trasferimento di capitale a favore di Sucu. La decisione ha di fatto confermato la legittimità dell’operazione condotta dal CdA e rafforzato la posizione della nuova proprietà.
Dichiarazioni –
Preziosi, interpellato anche sulla situazione societaria e sull’attuale gestione del club, ha risposto con freddezza: “Non credo che il Genoa abbia bisogno di una mano, mi sembra che sia ben gestita”. Ha inoltre escluso ogni ipotesi di un suo ritorno nel mondo del calcio: “Ho già dato, basta. Non ho più avuto nulla a che fare col calcio da cinque anni”.
Attaccamento –
Nonostante la distanza formale, l’ex patron ha comunque confermato di seguire ancora con affetto le sorti della squadra: “La squadra gioca bene, ho visto anche l’ultima partita. Vieira è forte, siamo tutti contenti”. Alla domanda su eventuali preoccupazioni per il futuro del club, ha replicato: “Spero che ci sia bel tempo all’orizzonte”.
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