Genova, 50 volontari per la salvaguardia di costa e Bisagno
di Edoardo Cozza
Selezionati i progetti vincitori del bando del Comune: "Blu di Genova" studierà e proteggerà le scogliere; "Vogare" interverrà sui fondali del torrente
Sono stati presentati sabato al Blue District di Genova i progetti vincitori del bando "Genova Blue District - New deal tra volontariato e innovazione", azioni messe in campo dal Comune di Genova e finanziate dalla Fondazione Carige.
I progetti vincitori sono due: il primo – Blu di Genova: un nuovo modo di scoprire, studiare e proteggere la scogliera cittadina – avrà il suo luogo operativo a Nervi, con capofila la Guardia Costiera Ausiliaria di Regione Liguria, e come partner CNR-IAS, Il CESISP, Marevivo, la Lega Navale Italiana, Outdoor Portofino. Il secondo – VOGARE - VOlontariato Genovese per Azioni Resiliente – riguarderà il torrente Bisagno: capofila è Legambiente Liguria, partner sono DISTAV, l’Istituto Nautico San Giorgio di Genova, l’associazione G.A.U.; la start up Smartmicrooptics s.r.l., Confindustria Nautica. Fornirà supporto l’Agenzia regionale protezione dell’ambiente. Obiettivo principale è sostenere interventi su aree sia costiere che interne (spiagge, torrenti, fondali ecc) promuovendone la riduzione dell’inquinamento, dello spreco e nuove modalità di fruizione “non dissipativa”.
Si tratta – in questa prima fase – di un avviso pubblico per reclutare, nell’ambito del Blue District, 50 volontari (25 per ogni progetto). Coinvolte associazioni di volontariato, organizzazioni non governative, fondazioni e cooperative sociali che operano a tutela dell’ambiente. I 50 volontari saranno formati avvalendosi in primo luogo di centri di ricerca del territorio e dell’Università e implementando azioni di tutela ambientale su specifiche “aree blu del Comune di Genova.
«Il cambiamento climatico – sostiene l’assessore comunale allo Sviluppo economico portuale e logistico Francesco Maresca – è un fenomeno mondiale che mostra i suoi effetti più evidenti a livello locale su territori, ambienti e persone. Comprenderlo e traguardare la sostenibilità ambientale, soprattutto per le nuove generazioni, è una necessità che coinvolge i diversi macro settori economici, la ricerca e lo sviluppo, ma soprattutto la società civile. Il nostro intento è connettere l’attivismo civico con azioni di ricerca volte ad individuare soluzioni praticabili in grado di favorire anche nuovi modelli innovativi, di impresa sostenibile e di economia circolare».
«Abbiamo scelto di sviluppare il progetto in Valbisagno - spiega Santo Grammatico presidente di Legambiente Liguria - perché in questi anni è stata al centro di forti trasformazioni urbanistiche, perché densamente abitata ed è il bacino idrografico che è stato maggiormente esposto agli effetti dei cambiamenti climatici a livello europeo. Le conseguenze hanno avuto evidenti effetti al suolo, sulla tenuta dei versanti, nell’alveo e alla foce del torrente (con la relativa spiaggia) che sbocca all’interno del Santuario dei Mammiferi marini “Pelagos”. Inoltre, un torrente è un ecosistema vivo ed è indicativo dello stato di salute ecologica dei territori che attraversa».
«Blu di Genova è un progetto articolato che grazie alla sinergia del network tra volontariato e ricerca vuole sviluppare una coscienza ed una conoscenza diretta nei cittadini coinvolti diventando un punto di incontro tra scienza, sport, educazione ambientale, scoperta del territorio, sostenibilità e formazione di nuovi modelli di economia circolare e consapevole. – dichiara Stefano Sechi, presidente di Guarda Costiera Ausiliaria Regione Liguria –. Mettendo inoltre in atto esperienze di Citizen science, permetterà una raccolta di dati scientifici circa lo stato delle comunità biologiche che caratterizzano la zona costiera focus del progetto e gli impatti ambientali dovuti all’inquinamento e alla presenza di plastiche e microplastiche. Da sempre la Guardia Costiera Ausiliaria Regione Liguria è attenta e presente nell’adoperarsi e trovare soluzioni per un miglioramento continuo dell’ambiente marino e dei riflessi positivi che la ricerca e la protezione e prevenzione hanno sull’essere umano».
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