Genova, al Museo dei Cappuccini la mostra PresepiAmo
di Anna Li Vigni
Un viaggio alla scoperta di storie, racconti popolari e tradizioni sulle esperienze presepiali della Liguria. Il presepe meccanico dei Cappuccini è tra i più antichi d'Italia
La mostra d'arte e presepi sarà aperta fino al 30 gennaio 2021.
Tra tutti i presepi in mostra spicca sicuramente il presepe meccanico che è stato costruito da Franco Curti, artigiano di Carmagnola, all'inizio del Novecento, in circa12.000 ore di lavoro e da allora affascina grandi e piccini con la sua magia.
Si sviluppa in 40 metri quadrati di superficie con oltre 150 personaggi in movimento ed è composto dalla ricostruzione di Betlemme, Gerusalemme e Betania al tempo di Gesù.
Cadute d'acqua, vedute panoramiche orientali, cambi di luce degradanti che arricchiscono e impreziosiscono la scena della natività.
Ancora oggi questo presepe conserva i meccanismi originali realizzati a mano ed azionati da cinghie di cuoio delle vecchie macchine da cucire a pedale.
"Il presepe si muove con i suoi meccanismi originali da circa 80 anni e presenta ben 150 movimenti. Questo presepe ha bisogno di manutenzione continua e ogni tanto capita che qualche ingranaggio si fermi ma ormai siamo in grado di intervenire", spiega Luca Piccardo, conservatore del museo dei Cappuccini.
Il primo presepe che si incontra entrando è realizzato interamente con materiale di riciclo ovvero con tappi di spumante. I personaggi sono poi decorati con tessuto, stuzzicadenti, tanti bottoni e bastoncini di ghiaccioli.
In esposizione anche il presepe realizzato con statuine di carta costituite da due bastoncini di legno che vengono poi modellate con la carta che viene irrigidita con la colla.
Ed ecco anche alcune statuine della Duchessa di Galliera che donò ai Cappuccini il suo presepe. Attualmente è in corso una campagna di restauro.
Tra questi c'è un mendicante che indossa una marsina realizzata in tessuto jeans.
Infine una meravigliosa immagine della natività con un Gesù Bambino che con la sua luce illumina i personaggi del quadro di Giovanni Battista Casoni. Fu realizzato all'inizio del 600 e restaurato alcuni anni fa.
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