Genova, al via dal 19 al 21 gennaio l'edizione invernale dei Rolli Days
di Redazione
Un tour artistico tra "Sacro e Profano" che punta a omaggiare De André, a 25 anni dalla scomparsa
di Valentina Giubergia
E' stato presentato a Palazzo Tursi, a Genova, il programma creativo dell'edizione invernale dei Rolli Days 2024, che si terranno dal 19 al 21 gennaio. L'evento vede come ogni anno l'apertura al pubblico dei palazzi Rolli, tra i più storici della città e, per l'occasione, l'orario di apertura del Museo Diocesano sarà ampliato.
La sfida che si sono posti quest'anno gli organizzatori è provare a raccontare i contrasti sociali, urbani, artistici di una città ricca e complessa come Genova.Un suggestivo incontro del bellissimo e del terribile, di “Sacro e profano” che diventa una occasione per farsi ispirare dalle parole di Fabrizio De André a 25 anni dalla sua scomparsa. Non a caso, lo slogan de "I Rolli Days" scelto per questa edizione è una “Ballata per Genova".
"Per questa edizione invernale dei Rolli Days 2024, puntiamo a offrire visite di qualità- sottolinea Giacomo Montanari, curatore scientifico dell'evento. Il tema De André è molto caro alla città e abbiamo voluto sottolinearlo con un tema di contrasto: "Sacro e Profano", due anime di Genova che la denotano sin dai tempi più antichi."
"Prima edizione invernale dedicata alle famiglie aristocratiche di Genova, alle chiese, al Centro Storico della città- ribadisce la consigliera delegata ai Grandi Eventi del Comune di Genova Federica Cavalleri- e soprattutto a De André, che con le sue canzoni continua a trasmetterci suggestioni ed emozioni."
"Un ulteriore appuntamento dal grande successo turistico che ci permette di valorizzare ancora di più Genova a livello internazionale- afferma l'assessore regionale al Turismo Alessandra Bianchi. Siamo molto contenti di aver ottenuto per l'edizione 2024 il finanziamento del Ministero del Turismo e soprattutto, attraverso la nuova offerta turistica experience, di poter dare ai turisti più curiosi la possibilità di pernottare in queste sontuose dimore."
PALAZZI APERTI AL PUBBLICO
Palazzo Antonio Doria Spinola (Prefettura) – venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19
Palazzo Pantaleo Spinola Gambaro – sabato e domenica ore 10-19
Palazzo Franco Lercari (Parodi) – venerdì ore 17-19; sabato e domenica ore 10-19 – Consigliato da Radio Monte Carlo
Palazzo Tobia Pallavicino (Camera di Commercio) – venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19
Palazzo Angelo Giovanni Spinola – sabato e domenica ore 10-19
Palazzo Gio Battista Spinola (Doria – Circolo Tunnel) – sabato e domenica ore 10-18
Palazzo Nicolosio Lomellino – venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19 – A pagamento Visita virtuale “The library at night”: prenotazione e acquisto biglietto su TicketOne – €5,00 (biglietto scontato Rolli Days). Visita guidata al giardino segreto: prenotazione scrivendo a lomellino@studiobc.it – €5,00 (biglietto scontato Rolli Days). Acquisto biglietto in loco, il giorno di visita. Ultimo ingresso al giardino ore 16:30. Durata tour virtuale 50 min. circa ; durata visita guidata giardino 30 min. circa
Palazzo Niccolò Grimaldi (Tursi – ingresso da Palazzo Bianco) – venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 10-18. Consigliato da Radio Monte Carlo
Palazzo Luca Grimaldi (Palazzo Bianco) – venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 10-18. Accessibile alle persone con disabilità
Palazzo Gio Francesco e Ridolfo Brignole Sale (Palazzo Rosso) – venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 10-18. Accessibile alle persone con disabilità
Palazzo Gerolamo Grimaldi (Palazzo della Meridiana) – venerdì 15-19; sabato e domenica 10-19. A pagamento: venerdì 19 gennaio 2024, atrio e colonnato visitabili gratuitamente; salone del Cambiaso ingresso 3 euro (visitabile solo venerdì 19 gennaio); ingresso ridotto per tutti i visitatori alla mostra ITADAKIMASU (€ 10) e possibilità di biglietto combinato mostra + salone del Cambiaso € 12; sabato 20 gennaio e domenica 21 gennaio atrio e colonnato visitabili gratuitamente; ingresso ridotto per tutti i visitatori alla mostra ITADAKIMASU (€ 10)
Palazzo Lomellini Patrone (Comando Militare) – venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 10-12 e 14-18
Palazzo Giacomo e Pantaleo Balbi (Senarega) – sabato e domenica ore 10-19
Palazzo dell’Università – sabato e domenica ore 10-19
Palazzo Stefano Balbi (Palazzo Reale) – venerdì 9-19; sabato 9-19; domenica 13:30-19 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura). Accessibile alle persone con disabilità – A pagamento: Tariffa ridotta € 2 – Biglietti prenotabili qui: https://wticket1.wingsoft.it/biglietteria/listaEventiPub.do?lang=it&codice=REALE-PLZ
Palazzo Gio Battista Centurione Pitto – sabato e domenica ore 10-19
Palazzo Francesco Grimaldi (Galleria Nazionale di Palazzo Spinola) – venerdì 9-19; sabato 9-19; domenica 13:30-19 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura). Accessibile alle persone con disabilità – A pagamento: Tariffa ridotta € 2 – Biglietti prenotabili qui: https://wticket1.wingsoft.it/biglietteria/listaEventiPub.do?lang=it&codice=SPINOLA-SPI&m=202102
Palazzo Ambrogio di Negro – venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19 – Accessibile alle persone con disabilità. Consigliato da Radio Monte Carlo
Palazzo Gio Vincenzo Imperiale – venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19 – A pagamento: Tariffa € 8 – Biglietti acquistabili in loco – Consigliato da Radio Monte Carlo
Palazzo Nicolò Spinola Franzone – venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19
Palazzo Cattaneo Della Volta – venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19. Consigliato da Radio Monte Carlo
VILLE E ALTRI SITI
Villa del Principe – venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19 – Accessibile alle persone con disabilità – A pagamento: Tariffa € 6 – Biglietti acquistabili in loco
Villa Pallavicino delle Peschiere – sabato e domenica ore 10-19
Villa Duchessa di Galliera, Mostra “Sacro e Profano” sabato 10 – 18 e domenica 10 – 18 (ultimo ingresso ore 17) – A pagamento: Tariffa € 5 – Biglietti acquistabili su https://www.happyticket.it/genova/locations/9343-parco-villa-duchessa-di-galliera.htm
Sede BPER, mostra “Nelle stanze dell’arte. Itinerario tra capolavori di una quadreria genovese“; sabato e domenica ore 10-19
Chiesa di Santa Maria Maddalena – venerdì ore 15-17:30; sabato ore 10-17:30; domenica ore 12-17:30
Basilica di San Siro – venerdì ore 15-19; sabato ore 10-18; domenica ore 12-18
Chiesa di San Pancrazio – venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19
Chiesa di San Luca – venerdì ore 15-19; sabato ore 10-16:00, domenica ore 10-16:30 e 17:30-19
Chiesa di Santa Maria di Castello – venerdì ore 15-19; sabato ore 10-19; domenica ore 12:30-19
Cattedrale di San Lorenzo – venerdì ore 15-17; sabato ore 10-11:30 e 15-17; domenica ore 15-17
Chiesa di San Donato – venerdì ore 15:30-18; sabato ore 10-12 e 15:30-18; domenica ore 15:30-18
Basilica di Carignano con Kalatà Experience – sabato e domenica ore 10-11:30 e 15-18 – A pagamento: Tariffa € 6 – Biglietti acquistabili in loco in contanti
Chiesa di San Benedetto al Porto – venerdì ore 15-19; sabato ore 10-16:30 e 17:30-19; domenica ore 10-11:30 e 13-19
Albergo dei Poveri – sabato e domenica ore 10-19 – A pagamento: Tariffa € 4 – Biglietti acquistabili in loco
Teatro Carlo Felice – venerdì ore 15-18:30; sabato e domenica 9:30-13:30
Biblioteca Berio – venerdì ore 15-18:30; sabato 10-18:30
Archivio di Stato – domenica ore 10-18
BALLATA PER GENOVA: OMAGGIO A DE ANDRE’
Palazzo Balbi Senarega: corale (leggenda del re infelice) Tutti morimmo a stento
Nell’affresco del salone centrale del secondo piano nobile di Palazzo Balbi Senarega Valerio Castello raffigura l’allegoria del Tempo, che tutto travolge con la corsa inarrestabile del suo carro, senza risparmiare nessuna delle vanità dell’uomo. Tra le molteplici immagini raffigurate nell’affresco, compare anche il cadavere di un giovane che sfiora con le dita della mano, unico elemento pittorico che sfugge al confine della cornice, lo stemma della famiglia Balbi. Il corpo esangue forse rappresenta il giovane cugino di Francesco Maria Balbi, golden boy della famiglia e anch’egli perito nell’epidemia di peste che tra 1656 e 1658 colpì la città di Genova, decimandone la popolazione.
Palazzo Centurione Pitto: via del Campo (Vol. 1°)
Il palazzo dei Centurione, incombente come la chiglia d’una nave colossale incagliatasi nel dedalo delle strade medievali, si trova proprio all’inizio di una delle vie principali di Genova tra Trecento e Seicento, una delle direttrici che permettevano il collegamento tra la porta occidentale della città e il suo centro pulsante. Via del Campo è anche il titolo di una delle canzoni più note di Fabrizio De André, che immagina la via e uno dei suoi palazzi – non meglio identificato – come palcoscenico per una storia d’amore “sognato” tra un cliente e una giovanissima prostituta, con le sue luci e le sue ombre: una storia tutta profana vissuta sulla soglia di quei palazzi nobilissimi, divenuti postribolo nella loro decadenza.
Chiesa di San Siro: preghiera in gennaio (Vol. 1°)
Preghiera in gennaio è forse una delle preghiere più sincere di Fabrizio De André, che scrive questa canzone dedicandola all’amico Luigi Tenco, allora recentemente morto suicida. Il cantautore dipinge con la musica e le parole l’accoglienza divina di colui che, secondo la dottrina cattolica, non avrebbe diritto di mettere piede in Paradiso, tra quelle sacre schiere angeliche che decorano le volte di chiese e cappelle. Ma a De André piace immaginare la contentezza di un Dio di misericordia, che non può fare a meno di aprire le porte del Paradiso alla sua voce, che ormai canta nel vento.
Chiesa di San Luca: Ave Maria (La buona novella)
Gli affreschi e la decorazione della chiesa di San Luca hanno come protagonista, insieme al santo, proprio la figura di Maria, celebrata sia in quanto Immacolata, nel gruppo marmoreo realizzato da Filippo Parodi, sia in quanto madre di Cristo, come ci racconta la tela raffigurante la Natività del Grechetto. Maria è anche protagonista di un intero album di Fabrizio De André, dedicato a La buona novella evangelica e alle dicotomie intrinseche nella dottrina cristiana, che hanno, secondo il cantautore, molto a che vedere con il mondo e la realtà profana.
Chiesa di Santa Maria Maddalena: la canzone di Marinella (Volume III)
Da sempre, questa chiesa si trova all’ombra dei grandi palazzi di Strada Nuova, alle spalle delle più ricche e preziosi sedi del potere cittadino, nel bel mezzo del quartiere che più di tutti rappresenta questa ambiguità tra la profanità dell’amore libero e la sacralità quasi religiosa di affreschi e opere d’arte. Nessuna canzone poteva raccontare questa storia meglio de La canzone di Marinella, dedicata a una Maddalena moderna, estremamente terrena, che grazie alle parole di Fabrizio De André assume l’aura di una donna celeste.
Palazzo Spinola Doria: Disamistade (Anime salve)
In un salotto del piano nobile di questo palazzo, Luca Cambiaso affresca le scene più famose della mitologia classica, seguendo un fil rouge ben definito: le storie narrate ci parlano tutte di anti eroi che hanno commesso atti di superbia nei confronti delle divinità e, per questo, vengono terribilmente puniti. In una Genova continuamente attraversata da faide intestine tra famiglie della nobiltà vecchia e della nobiltà nuova, questi affreschi assumono un significato simbolico molto particolare, quasi un monito a chiunque voglia peccare di superbia e sostituirsi a chi ha diritto di detenere il potere. Famiglie che si combattono a vicenda, come nell’affresco che anche Fabrizio De André riesce a dipingere con le parole della sua canzone.
Palazzo Lercari Parodi: un giudice (Non al denaro non all’amore né al cielo)
Il protagonista dell’affresco nel salone del piano nobile del Palazzo è Megollo Lercari, illustre antenato della famiglia proprietaria e ben noto nelle cronache genovesi per via della sua terribile ira vendicativa: deciso a riaffermare il proprio onore e a punire i nemici che lo avevano offeso, ai numerosi prigionieri catturati durante la sua impresa riservava un terribile castigo, facendo tagliare loro, secondo un’usanza tipicamente bizantina, il naso e le orecchie che poi conservava, in salamoia, entro vasi appositi. Un rancore che davvero ricorda in qualche modo il protagonista di uno dei testi dell’Antologia di Spoon River, riadattato e messo in musica da Fabrizio De André.
Palazzo Spinola Gambaro: la ballata dell’eroe (Volume III)
Palazzo Cattaneo Della Volta è situato in una delle zone più antiche del centro cittadino, situato tra il mercato di San Giorgio e la Ripa: fin dal Medioevo, queste vie assistevano quotidianamente al passaggio di merci, ospiti illustri, processioni e gente comune, che abitava e viveva questi spazi affollati. Questa è La città vecchia di cui canta lo stesso Fabrizio De André, in quei quartieri dove le vie sono talmente strette e i palazzi talmente vicini, che la luce del sole difficilmente filtra: i suoi raggi non riescono a toccare le storie e le vite di chi abita queste strade.
Chiesa di Santa Maria di Castello: il sogno di Maria (La buona novella)
Giusto da Ravensburg è il pittore che, nel portico di uno dei chiostri dell’antico complesso monastico di Santa Maria di Castello, affresca la scena dell’Annunciazione, scegliendo un’iconografia ricca di significati simbolici e teologici molto profondi. Fabrizio De André stesso dipinge, con musica e versi, la scena dell’Annunciazione, immaginandola come un sogno della Vergine, che vede l’Arcangelo scendere su di lei e sussurrarle all’orecchio le parole rivelatorie: esse svaniranno in fretta nel sogno, ma rimarranno ben visibili nel ventre della Vergine.
Basilica di Santa Maria Assunta in Carignano: smisurata preghiera (Anime salve)
L’11 gennaio 1999 muore Fabrizio De André. Due giorni dopo i suoi funerali verranno celebrati proprio nella Basilica di Santa Maria Assunta in Carignano, a cui parteciperà una folla oceanica. All’interno del suo ultimo album, Anime salve, il cantautore inserisce quello che a tutti gli effetti può essere inteso come il suo testamento spirituale: Smisurata preghiera è infatti l’ultima invocazione rivolta al cielo, contro le leggi e i compromessi imposti dalla società, che privilegia i più forti e numerosi, a discapito delle minoranze più deboli.
Una delle relazioni amicali e ideologiche più salde e fruttuose nella vita di Fabrizio De André fu quella con Don Andrea Gallo, ecclesiasticamente legato alla chiesa di San Benedetto al Porto e fondatore dell’omonima Comunità, rivolta principalmente all’accoglienza di persone in situazioni di disagio, specialmente se soggette a tossicodipendenza o abuso di alcool. Il prete infatti dedicò interamente la sua vita all’accoglienza degli ultimi, di quelle figlie e quei figli di Dio che la società emarginava, ma in cui lui vedeva il compimento della sua missione religiosa e sociale: gli stessi protagonisti di molte delle canzoni di De André.
«I miei vangeli non sono quattro… Noi seguiamo da anni e anni il vangelo secondo Fabrizio De André, un cammino cioè in direzione ostinata e contraria. E possiamo confermarlo, constatarlo: dai diamanti non nasce niente, dal letame sbocciano i fiori.» Don Gallo
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