Genova, al via la 21esima edizione del Festival della Scienza: 100mila le prenotazioni già arrivate
di Carlotta Nicoletti
Un programma composto da 239 eventi articolati in 97 conferenze, 86 laboratori, 26 mostre, 3 spettacoli, 27 eventi speciali
Un modo innovativo e coinvolgente di raccontare la scienza, fortemente legato al territorio e riconosciuto come uno dei più importanti eventi di diffusione della cultura scientifica al mondo. Da giovedì 26 ottobre a domenica 5 novembre 2023, 35 luoghi di Genova ospitano la ventunesima edizione del Festival della Scienza, il cui programma è composto da 239 eventi articolati in 97 conferenze, 86 laboratori, 26 mostre, 3 spettacoli, 27 eventi speciali. In 11 giorni, la manifestazione coinvolge 300 scienziati e personalità illustri italiani e stranieri e quasi 350 tra enti, associazioni, aziende e editori che hanno partecipato alla composizione del programma. Altri 45 eventi fanno parte della sezione Extra Festival, un’offerta integrativa per il pubblico del Festival.
A legare tutti gli eventi in programma è la parola chiave scelta per l'edizione 2023, Impronte, che abbraccia molti ambiti di conoscenza: dalla genetica alle neuroscienze, dalla biometrica alla paleontologia, dall’astronomia all’archeologia, ma soprattutto che fa riflettere sull’impronta ecologica e sulle tematiche della sostenibilità.
Un festival che ogni anno si rinnova nei contenuti ma che conferma il format vincente. Dopo il gran risultato della ventesima edizione che, con 220mila presenze, si è rivelata la migliore dal 2013, il Festival della Scienza numero 21 registra già da ora due dati molto significativi: a pochi giorni dall’inizio della manifestazione, sono 100mila le prenotazioni e 30mila gli studenti di circa 1200 classi in arrivo al Festival da Liguria, Piemonte, Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Umbria e Abruzzo.
La nuova edizione del Festival della Scienza è stata presentata con la conferenza stampa d’apertura che si è tenuta oggi, alle ore 14, al Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, in via Garibaldi, a Genova. Dopo i saluti del sindaco del Comune di Genova Marco Bucci, del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e un breve intervento di Nicoletta Viziano del Comitato di Gestione della Fondazione Compagnia di San Paolo, il presidente del Festival Marco Pallavicini e il presidente del Consiglio Scientifico Alberto Diaspro hanno illustrato gli aspetti salienti della ventunesima edizione. Alla direttrice Fulvia Mangili il compito di entrare nel dettaglio del programma della manifestazione.
NOVITÀ E RICORRENZE
Per coinvolgere e avvicinare sempre più giovani alle discipline scientifiche, quest’anno la manifestazione amplia ulteriormente l’offerta della scorsa edizione, promuovendo l’iniziativa Gen Z al Festival: tutte le conferenze del Festival sono gratuite per gli under 18, per gli studenti universitari e per gli iscritti ai percorsi di Istruzione Tecnologica Superiore (Its Academy) realizzati dalle Fondazioni Its della Liguria.
In occasione di Genova Capitale del Libro 2023, nell’ampio palinsesto delle conferenze del Festival trova spazio il progetto Leggere di scienza, dedicato al valore della lettura come strumento per avvicinarsi alla scienza: sedici incontri coinvolgenti con gli autori italiani dei più recenti libri di divulgazione scientifica in collaborazione con sedici diversi editori.
Per la prima volta in occasione del Festival si presenta al pubblico il progetto RAISE (Robotics and AI for Socio-economic Empowerment), un grande progetto di rete coordinato da Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Italiano di Tecnologia e Università di Genova con il supporto di Regione Liguria, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. RAISE, che coinvolge 25 partner, affronta temi come le tecnologie urbane per favorire l’inclusione, i nuovi dispositivi robotici e ambienti intelligenti per le persone fragili, ma anche le tecnologie di sviluppo e monitoraggio per gli ambienti umani e marini. L’iniziativa è presentata al Festival nella tavola rotonda Il progetto RAISE con la presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Maria Chiara Carrozza, il rettore dell’Università di Genova Federico Delfino e il direttore scientifico dell'Istituto Italiano di Tecnologia Giorgio Metta (martedì 31 ottobre, ore 11). Inoltre, a Porta Siberia durante tutta la manifestazione è presente l’esposizione RAISE, il villaggio dell’innovazione che, tra dimostrazioni, incontri ed esperienze immersive, consente di scoprire i contenuti del progetto, guardando con ottimismo al futuro.
Quest’anno si celebrano importanti ricorrenze: i cento anni dalla fondazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche e i primi vent’anni dell’Istituto Italiano di Tecnologia, due grandi eccellenze per quanto riguarda il presente e futuro della ricerca scientifica italiana. Entrambi i partner sono presenti con tanti eventi, tra cui spiccano per Cnr a Palazzo Ducale la mostra Antropocene. La Terra a ferro e fuoco, per ragionare sull’impatto dell’uomo sul pianeta, e l’arrivo a Genova di Gaia Blu, la nave oceanografica del Cnr, che si può visitare dal 31 ottobre al 5 novembre al Porto Antico, davanti ai Magazzini del Cotone. Iit porta invece al Festival a Palazzo Metelino Reverse Biology, una mostra multimediale al confine tra arte e scienza sui rapporti tra robotica e mondo naturale e a Palazzo Ducale il percorso espositivo Pattern, dedicato alla percezione umana e artificiale, in cui si riflette sulle potenzialità delle nuove tecnologie per garantire una migliore qualità della vita. Ricorre quest’anno anche il trentennale dall’apertura dell’Acquario di Genova, che ha ospitato tutte le edizioni del Festival e che quest’anno propone il laboratorio Io sto con il nostro Gambero.
Il Festival celebra inoltre il centenario dalla nascita di Italo Calvino, il grande scrittore del Novecento le cui opere manifestano la sua straordinaria attenzione agli sviluppi della scienza e alle sue implicazioni epistemologiche. Tra i molti eventi che lo ricordano anche lo spettacolo Le cosmicomiche, un viaggio tra parole, scienza, musica e immagini portato in scena dall’attrice e musicista Debora Mancini, dal musicista e polistrumentista Daniele Longo e dall’astrofisico Stefano Sandrelli insieme all'illustratrice Daniela Tediosi (mercoledì, ore 19 e giovedì 2 novembre, ore 11 al Teatro della Tosse). Sono passati cento anni anche dalla nascita di Giulio Natta, il padre della chimica moderna. Al Festival il suo ruolo, la sua eredità e le prospettive future della plastica, il materiale per il quale vinse il premio Nobel, saranno oggetto dell’incontro Plastica sostenibile, realizzato in collaborazione con LyondellBasell e Cnr (lunedì 30 ottobre, ore 10.30).
LA GIORNATA INAUGURALE DEL FESTIVAL DELLA SCIENZA 2023
Il Festival della Scienza si apre giovedì 26 ottobre 2023 già a partire dal mattino con l’avvio degli 86 laboratori e l’apertura delle 26 mostre, ma alle ore 16.30 nella Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale è in programma l’inaugurazione ufficiale alla presenza del presidente Marco Pallavicini, del presidente del Consiglio Scientifico Alberto Diaspro, della direttrice Fulvia Mangili, delle istituzioni cittadine e di tutte le realtà che compongono la manifestazione.
Nel giorno di apertura della ventunesima edizione del Festival della Scienza, giovedì 26 ottobre 2023, per la prima volta non salgono sul palco scienziati, ma artisti che credono convintamente nel rapporto sinergico tra arte e scienza e nella necessità di costruire insieme un futuro migliore per l’umanità. Il primo grande ospite è l’artista Michelangelo Pistoletto che, nell’ambito dello straordinario tour mondiale in occasione del suo novantesimo compleanno, onora il Festival con la lectio magistralis La formula della creazione, in cui parla del rapporto tra arte e scienza, tematica affrontata anche nel suo ultimo libro edito da Cittadellarte Edizioni (giovedì 26 ottobre, ore 18). L’incontro è a ingresso gratuito ma è consigliata la prenotazione su festivalscienza.it.
A seguire, è l’attore e regista Marco Paolini nella conferenza spettacolo Cantiere Fabbrica del Mondo a condurre il pubblico in una riflessione appassionata su temi come l'energia, la crisi ambientale, il saccheggio delle risorse naturali e il cambiamento climatico, l'evoluzione della specie e delle tecnologie (giovedì 26 ottobre, ore 21).
I PRINCIPALI PROTAGONISTI DEL FESTIVAL DELLA SCIENZA 2023
Nei successivi dieci giorni sono invece, come sempre, soprattutto gli scienziati a salire sui palchi del Festival. Grandi nomi internazionali per parlare di cosmologia e astrofisica: Brian Cox fisico delle particelle e noto divulgatore scientifico della BBC, è protagonista della lectio magistralis Buchi neri e i loro segreti, in cui racconta come questi fenomeni si siano formati e quali misteri essi custodiscano (venerdì 27 ottobre, ore 21), mentre il cosmologo Thomas Hertog, che è stato uno dei più stretti collaboratori di Stephen Hawking, nell’appuntamento Sull'origine del tempo riflette sulle leggi cosmiche e la nascita dell’universo (venerdì 3 novembre, ore 21). Ospiti al Festival anche la fisica Betti Hartmann e l’astrofisica Aneta Wojnar che, con Carlotta D'Imporzano di Springer, in Viaggiatrici del cosmo si soffermano sulle più recenti intuizioni scientifiche in cosmologia, offrendo inoltre l'occasione di approfondire la relazione odierna tra le discipline Stem e le donne e le possibili misure per ridurre il divario di genere in futuro (venerdì 3 novembre, ore 18, modera Eva Filoramo).
Con la parola chiave Impronte non può mancare uno spazio dedicato alle scienze archeologiche, che studiano le civiltà, le culture umane del passato e le loro relazioni con l'ambiente. Sul tema intervengono al Festival Marcella Frangipane, archeologa esperta dell'area anatolica, dove è nato il concetto di società, nella lectio magistralis Impronte, frammenti e ferite (mercoledì 1° novembre, ore 10.30) ed Elisabetta Boaretto, scienziata italo/israeliana che, in Alberi testimoni dei cambiamenti climatici, illustra come gli arbusti aiutino a capire il rapporto dell’uomo con l’ambiente e il modo in cui l’ambiente ha influenzato la civiltà umana (lunedì 30 ottobre, ore 17.30). L’icnologia, la scienza che studia le tracce lasciate dagli umani, è il tema trattato da Marco Avanzini, geologo, esperto di relazioni uomo-ambiente in territorio montano, in Passi nel tempo (sabato 4 novembre, ore 15).
Di impronta genetica, dall’origine della specie umana fino alla prevenzione e alla cura delle malattie rare parla Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, nell’incontro Le impronte del signor Neanderthal, con il medico e immunologo Marco Gattorno (venerdì 27 ottobre, ore 18.30), mentre Alessandro Aiuti, responsabile dell'unità di Ricerca clinica pediatrica del Tiget, l’Istituto San Raffaele Telethon per le Terapie Geniche, nella sua lectio magistralis La cura inaspettata, parla di come l'HIV si sia trasformato da nemico letale a farmaco salvavita (sabato 28 ottobre, ore 11, modera Anna Zaccheddu). Di sperimentazione animale, senza ideologie e preconcetti, parlano Roberto Sitia, medico e biologo molecolare, tra i fondatori del Dipartimento di medicina molecolare dell’Ospedale San Raffaele, e Giuliano Grignaschi che da anni si occupa del benessere degli animali, nell’incontro Io le patate le bollo vive (sabato 28 ottobre, ore 18)
Catturare l’impronta del cervello è l’ambizione degli scienziati di tutto il mondo. Le nuove tecnologie aiutano a farlo: ad approfondire questo tema Michela Matteoli, neuroscienziata e coordinatrice del Neuro Center dell’ospedale universitario milanese Humanitas, che nella conferenza Il talento del cervello parla della plasticità cerebrale, cioè la proprietà del cervello di modificare sé stesso, di adattarsi al mondo e di autoripararsi (sabato 4 novembre, ore 17.30). Robert Stickgold e Antonio Zadra, neuroscienziati fra i più noti specialisti mondiali dell'argomento, in Perché sogniamo? propongono invece una teoria innovativa che riconosce il sogno come uno strumento per cogliere il significato di informazioni latenti nella memoria (domenica 5 novembre, ore 15). E ancora del sonno, in particolare quello degli adolescenti, si occupa Luisa De Vivo, neuroscienziata, direttrice del laboratorio su Sonno e Salute Mentale all'Università di Camerino, nella lectio magistralis L'impronta delle notti insonni sul cervello (domenica 5 novembre, ore 16, modera Nicola Nosengo).
L’impronta ecologica, ovvero la misura del consumo delle risorse naturali che produce la Terra dovuta agli esseri umani. Molti gli scienziati che trattano al Festival questo tema da diversi punti di vista: in La transizione ecologica tra crisi climatica e tecnologia l'economista e statistico, ex Ministro del lavoro e delle politiche sociali ed ex presidente dell'Istat Enrico Giovannini, il filosofo ed esperto di bioetica Luca Savarino e l'epidemiologo Paolo Vineis conducono un dibattito sulle strategie scientifiche, sociali e politiche più utili per affrontare le sfide del riscaldamento globale e della riduzione della biodiversità (martedì 31 ottobre, ore 18.30, modera Luca Carra). L’esperto di gestione e pianificazione forestale Giorgio Vacchiano dialoga invece con la fisica del clima Elisa Palazzi sul rapporto sinergico tra salute delle foreste e cambiamenti climatici in Le foreste ci salveranno? (venerdì 27 ottobre, ore 18). Dalle foreste alle grandi profondità marine: ne parla nella sua lectio magistralis Com’è profondo il mare, Roberto Danovaro, uno dei più influenti scienziati per gli studi di mari e oceani (30 ottobre ore 18.30, modera Roberto Mezzalama).
I fenomeni e le calamità naturali sono nella natura della Terra, ma studiarli e capirne l’origine è essenziale per mitigarne gli effetti: lo spiega Carlo Doglioni, geologo, presidente dell’Istituto Italiano di Geofisica e Vulcanologia, nella sua lectio Impronte dei gradienti della Terra (domenica 29 ottobre, ore 11), mentre Franco Farinelli, geografo di fama internazionale con L’impronta, la Terra, la mappa, conduce il pubblico in un’affascinante riflessione su come è cambiata e cambierà la percezione della geografia del Pianeta (sabato 4 novembre, ore 10.30). Il clima sta cambiando: spetta ad Andrea Giuliacci, meteorologo e climatologo, volto tv del meteo, spiegarne le conseguenze in Nella peggiore delle ipotesi (giovedì 2 novembre, ore 18, modera Leonardo De Cosmo). Parlando di sostenibilità un tema importante è sicuramente quello del riciclo. Ne sono presentati al Festival due esempi molto diversi: nella conferenza Salmoni da indossare, un panel composito di relatori mostra le incredibili applicazioni della pelle del salmone (sabato 28 ottobre, ore 15) e il docufilm Materia Viva, prodotto da Libero Produzioni in collaborazione con Erion Weee, recentemente premiato alla Mostra del cinema di Venezia, fa riflettere sul complicato rapporto tra uomini, tecnologia e ambiente (sabato 28 ottobre, ore 21).
La parola Intelligenza Artificiale è sulla bocca di tutti. Ma che cosa è veramente? Qual è il rapporto con l’intelligenza naturale? Dove può arrivare? Dobbiamo averne paura? Di tutto questo discutono con il pubblico Ángel Canal, biologo specializzato in neuroscienze computazionali e Marco Hernández, fisico, esperto di algoritmi di IA, nella conferenza Convergenza artificiale (sabato 4 novembre, ore 15). E proprio sugli algoritmi, della loro non neutralità e delle relative conseguenze, si esprimono Teresa Numerico, filosofa della tecnologia, e Donata Columbro, giornalista esperta di umanizzazione dei dati, nell’incontro Algoritmo e pregiudizio (giovedì 2 novembre, ore 17.30). Di un’applicazione particolare dell’Intelligenza Artificiale quale la previsione di eventi estremi nel sistema Sole-Terra, si occupa il progetto Aixtreme, sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CDP e coordinato da Anna Maria Massone, professoressa di Analisi Matematica all’Università di Genova, che è presentato nell’omonima tavola rotonda (domenica 29 ottobre, ore 10.30).
I robot fanno ormai parte della quotidianità, anche se sono diversi da quelli dei racconti di fantascienza. Per esempio, i robot che si indossano per migliorare la qualità della vita di persone che hanno deficit cerebrali: ne parlano Domenico Prattichizzo, ingegnere esperto di robotica a scopo riabilitativo, Simone Rossi, neurologo, neurofisiologo e co-inventore di dispositivi robotici, e Alessandro Bondi, esperto di tecnologie assistive per il recupero funzionale di abilità motorie, nella conferenza Il corpo artificiale (mercoledì 1° novembre, ore 18.30).
La robotica e l’Intelligenza Artificiale sono basati su algoritmi che richiedono calcolatori sempre più performanti. In Computer quantistici, tra mito e realtà Ilaria Siloi, fisica computazionale, Sabrina Maniscalco, vicedirettore del centro di eccellenza per le tecnologie quantistiche di Helsinki, e Leonardo Quattrucci, il più giovane consigliere del Centro europeo per la strategia politica della Commissione europea, parlano della reale situazione del computer quantistico (domenica 5 novembre, ore 18, modera Leonardo De Cosmo). Anche Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto Nazione di Fisica Nucleare e Michela Milano, esperta di Intelligenza Artificiale, si esprimono sul tema svelando le straordinarie prospettive ma anche le criticità dei nuovi dispositivi di supercalcolo nella conferenza spettacolo Nove volte sette, accompagnati dalle performance della ballerina e attrice Bianca Mastromonaco, dal pianista Umberto Petrin e dallo studio di design multidisciplinare Limiteazero (lunedì 30 ottobre, ore 21).
Non mancano al Festival personaggi ben noti ai navigatori della rete come Beatrice Mautino, autrice e voce del podcast “Ci vuole una scienza”, che nell’incontro La scienza dei cosmetici presenta il suo nuovo libro che fa luce su ingredienti, bufale e istruzioni per l’uso di prodotti cosmetici (domenica 29 ottobre, ore 18) e Matteo Miluzio, astrofisico che attualmente lavora per la missione spaziale Euclid, ma che è ben noto al pubblico online per il progetto di divulgazione scientifica “Chi ha paura del buio?”, al Festival con la conferenza spettacolo Interstellar, dedicato al viaggio delle sonde Voyager (giovedì 2 novembre, ore 21).
Torna al Festival dopo lo straordinario successo dello scorso anno il professore di fisica più conosciuto del web Vincenzo Schettini, per presentare in anteprima il suo nuovo libro sui fisici più pop della storia, nella conferenza spettacolo Ci vuole un fisico bestiale (mercoledì 1° novembre, ore 18). Il fondatore del progetto “La fisica che ci piace” partecipa insieme ad Andrea Papa, ingegnere di volo del progetto Iride, il nuovo programma spaziale di osservazione della Terra, e alla leggenda della pallavolo Andrea Lucchetta, anche alla conferenza spettacolo Oltre la rete, verso le stelle, che mette a confronto mondi apparentemente lontani come la pallavolo, la fisica e lo spazio (mercoledì 1° novembre, ore 11).
La ricerca scientifica è spesso alla base delle grandi innovazioni tecnologiche e del progresso anche sociale. La superconduttività di alcuni materiali, straordinaria scoperta del secolo scorso, ha permesso la costruzione di grandi apparati di ricerca come l’acceleratore di particelle al Cern di Ginevra e il dispositivo per lo studio della fusione Nucleare del progetto Iter, ma ha anche reso possibile progressi in campo medico, e in altre applicazioni industriali. Lo racconta nella tavola rotonda La tecnologia superconduttiva tra ricerca e green deal, co-organizzata con Asg Superconductors, un panel di protagonisti di eccezione del mondo della ricerca e dell’industria (venerdì 3 novembre, ore 17.30).
Einstein Telescope è la grande infrastruttura di ricerca del futuro rivelatore di onde gravitazionali da realizzarsi in Europa, un progetto di impatto scientifico e tecnologico di livello mondiale, che l’Italia è candidata a ospitare in Sardegna nell’area della miniera dismessa di Sos Enattos. La conferenza spettacolo Il futuro sotto la montagna con Massimo Carpinelli, direttore dell'Osservatorio Gravitazionale Europeo, con lo scrittore Marcello Fois e l’attrice Diana Hobel, spiega di cosa si tratta, ma fa riflettere anche sul suo potenziale impatto sociale in un territorio delicato come quello sardo (mercoledì 1° novembre, ore 21, modera Edwige Pezzulli).
Il più giovane dei protagonisti è senza dubbio Francesco Barberini, 16 anni, nominato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella Alfiere della Repubblica Italiana per meriti scientifici e divulgativi, appassionato ornitologo. Insieme a Marco Preziosi, illustratore e artista naturalista, e a Francesco Tomasinelli, fotogiornalista specializzato in scienza e natura, in Ali oceaniche e piume lazzaro porta alla scoperta degli uccelli marini e dei loro supersensi (sabato 4 novembre, ore 15.30).
ANIMATORI E ORIENTASCIENZA
Sono piu` di 500 gli animatori del Festival, gli studenti universitari e i giovani ricercatori selezionati a partire dalle candidature ricevute da tutta l’Italia a cui come sempre viene affidato il compito di facilitare il pubblico di ogni fascia d’età a orientarsi all’interno delle ultimissime scoperte della scienza, imparando e divertendosi. Il Festival è per tutti loro un’occasione di crescita personale, un’esperienza indimenticabile e spesso una prima occasione di lavoro retribuito, anche grazie al supporto di Camera di Commercio di Genova.
Agli animatori si affiancano gli 80 studenti del progetto OrientaScienza, che anche quest’anno fa parte di Orientamenti 2023, l’iniziativa di Regione Liguria dedicata ai giovani e ai temi dell’orientamento. Gli studenti nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento hanno modo di sviluppare competenze di comunicazione, approfondire le loro conoscenze scientifiche e mettere in gioco le proprie capacità relazionali.
Per la prima volta il progetto comprende anche un’iniziativa di Cittadinanza scientifica attiva, rivolta agli studenti più giovani, composta da alcune attività del Festival che per le tematiche trattate possono essere utili ai docenti per introdurre concetti di cittadinanza attiva e responsabilità individuale, pilastri fondamentali per il progresso sociale, lo sviluppo sostenibile della comunità e per la formazione di cittadini consapevoli e capaci di contribuire alla società in modo attivo e responsabile.
Giovanni Toti, presidente e assessore alla Cultura della Regione Liguria
«Il Festival della Scienza è uno degli appuntamenti più importanti dell’anno, non solo per Genova e la Liguria: lo dimostrano le già 100mila prenotazioni per gli eventi in programma, con scuole provenienti da tantissime regioni italiane. Un evento ormai storico e tradizionale, che anche quest’anno può vantare decine di ospiti, laboratori, mostre e conferenze per un programma capace di coinvolgere e mostrare, in una città che allo sviluppo scientifico e tecnologico deve tanto della sua fortuna, quanto lo sviluppo e la diffusione della cultura scientifica siano fondamentale per il nostro presente e per il nostro futuro. Una dimostrazione quanto mai pratica e concreta l’abbiamo avuta negli ultimi anni: è proprio grazie alla scienza se siamo riusciti a lasciarci alle spalle le restrizioni e le chiusure causate dal Covid. Per questo voglio ribadire a tutti, soprattutto a ragazzi e studenti, quanto il Festival della Scienza sia un’occasione unica per farsi affascinare da decine di testimonial capaci di raccontare un mondo come questo, assolutamente entusiasmante e capace di portare miglioramenti nella vita di ognuno di noi».
Marco Bucci, sindaco del Comune di Genova
«Il Festival della Scienza rappresenta un'eccellenza culturale della nostra città, un evento sempre più apprezzato anche a livello internazionale. 100 mila prenotazioni già effettuate per 239 eventi: numeri enormi che dimostrano l'importanza di questo appuntamento per Genova. Un modo attraverso il quale vogliamo che i giovani, e non solo, si avvicinino al mondo della scienza scoprendo quali saranno le sfide del futuro. Un modo unico per imparare, attraverso laboratori, mostre e conferenze in grado di lasciare un segno tangibile nei nostri ragazzi. Un evento dal grande fascino che anche in questa edizione dimostra la capacità di rinnovarsi con un programma che è pronto a sorprendere».
Nicoletta Viziano del Comitato di Gestione della Fondazione Compagnia di San Paolo
«La Fondazione Compagnia di San Paolo sostiene sin dalla sua prima edizione il Festival della Scienza di Genova. Il nostro sostegno si inserisce nell’ambito della partecipazione culturale della Missione Favorire la partecipazione attiva dell’Obiettivo Cultura. In tale ambito si collocano quegli interventi che hanno la caratteristica di portare la cultura fuori dagli spazi preposti per andare incontro alle persone. Il Festival della Scienza permea tutta la città di Genova e contribuisce alla “democratizzazione del consumo culturale”, rendendolo quindi accessibile e partecipato».
Marco Pallavicini, presidente del Festival della Scienza
«Anche quest’anno il Festival torna a Genova con un programma ricco e per tutti i gusti e livelli di conoscenza: quasi 250 eventi in 11 giorni, distribuiti in 35 location cittadine, con 300 ospiti di rilevanza internazionale e quasi 600 giovani coinvolti tra animatori e studenti in alternanza scuola lavoro: questi sono solo alcuni numeri della ventunesima edizione. Ma quelli ancora più significativi per noi sono quelli che riguardano il pubblico, che ancora prima dell’inizio del Festival dimostra quanto questa manifestazione sia sempre attesa, sentita, accolta. Sono 100mila le prenotazioni già arrivate, 30mila gli studenti e le studentesse da circa 1200 classi da una decina di regioni in tutta Italia. Ringraziamo come sempre gli enti scientifici, i partner, gli sponsor che rendono possibile ogni anno il Festival della Scienza».
Alberto Diaspro, presidente del Consiglio Scientifico del Festival della Scienza
«Al Festival della Scienza le impronte della ricerca scientifica rifletteranno la capacità di Italo Calvino di unire la letteratura e la ricerca in quanto "fattori di trasformazione del mondo” con leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, e coerenza. Forte sarà il legame con l’attualità, pensando al centenario del CNR, nelle parole del fondatore Vito Volterra: “Muoiono gli Imperi, ma i teoremi di Euclide conservano eterna giovinezza”. Allora, considerate il signor Palomar, protagonista calviniano, che dice: “quando c’è una bella notte stellata devo andare a guardare le stelle”, tra le impronte lasciate e quelle a venire».
Fulvia Mangili, direttrice del Festival della Scienza
«In un mondo in cui la scienza riteniamo debba essere la guida per esplorare territori inesplorati e risolvere enigmi intricati, il festival vuole essere un invito a esplorare come la scienza modifica costantemente la nostra percezione del mondo e ad approfondire le impronte che ci circondano, invisibili ma potenti. I risultati dello scorso anno, ci hanno indotto a porre un’attenzione ancora maggiore su quella parte del Festival che da sempre ne è il tratto più distintivo, ossia l’offerta di mostre e laboratori, che diventano occasioni per immergersi in un mondo di meraviglia e scoprire come la scienza, con ogni suo passo avanti, lascia impronte sul nostro passato, presente e futuro».
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