Genova: amministratore di sostegno accusato di aver derubato Calissano, contestata anche circonvenzione
di Redazione
Sono almeno due gli addebiti che la Procura, che ha coordinato le indagini della Guardia di Finanza, muove al professionista
L'avvocato Matteo Minna, l'amministratore di sostegno agli arresti domiciliari da ieri perché accusato di aver sottratto denaro all'attore Paolo Calissano (scomparso il 29 dicembre 2021 a 54 anni) e ad altri tre assistiti, è indagato anche per circonvenzione di incapace.
Sono almeno due gli episodi che la procura, che ha coordinato le indagini della guardia di finanza, gli contesta. Il primo è quello relativo allo stesso Calissano, circostanza che era stata denunciata dall'avvocato della famiglia Santina Ierardi, e riguarda il periodo tra il 2019 (quando finisce l'amministrazione di sostegno per l'attore) e il il 2021.
In quegli anni, secondo l'accusa, Minna si sarebbe fatto rilasciare una procura generale grazie alla quale avrebbe continuato a prelevare soldi dal patrimonio dell'attore usandolo anche per rimpinguare le casse delle società della moglie o le sue. Il secondo caso, emerso a febbraio di quest'anno, riguarderebbe una donna con problemi di alcol e tossicodipendenza a cui il legale, dopo averne carpito la fiducia, avrebbe fatto sparire oltre 155 mila euro.
Non solo: dalle indagini è emerso che nei quattro anni di amministrazione di Minna "il patrimonio della vittima è sceso di 1/3 (da 1.520.000 a 1.160.000) e lo stesso amministratore di sostegno non ha collaborato. Deve pertanto ritenersi che l'attività appropriativa sia ancora in corso", scrive il giudice.
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