Genova, architettura: "La casa di Cini Boeri", martedì 18 alle 21 al Sivori

di Stefano Rissetto

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Il documentario racconta la vita intensa e l’opera geniale dell’architetto e designer Cini Boeri, attraverso i luoghi in cui ha vissuto

Genova, architettura: "La casa di Cini Boeri", martedì 18 alle 21 al Sivori

Martedì 18 marzo 2025, alle ore 21, al Cinema Sivori prosegue la programmazione cinematografica a cura della Fondazione Ordine Architetti di Genova con la proiezione de “La casa di Cini Boeri” di Maddalena Bregani. Il documentario racconta la vita intensa e l’opera geniale dell’architetto e designer Cini Boeri, attraverso i luoghi in cui ha vissuto, le testimonianze di chi l’ha conosciuta da vicino e le opere che ha realizzato. “La casa di Cini Boeri” è la casa di una protagonista coraggiosa del Novecento, pioniera, nelle sue scelte e nei suoi progetti, di un nuovo modo di vivere che ha rivoluzionato la posizione della donna nella famiglia, nel lavoro, nella società.
 

L’Archivio Cini Boeri, diretto dai nipoti Giulia e Antonio e curato da Cristina Moro, è la fonte preziosa di tutte le informazioni e del materiale iconografico che illustra nel film le architetture e il design di Cini Boeri.  A fine proiezione Simona Gabrielli, presidente di FOA.GE, introdurrà un dialogo tra la regista Maddalena Bregani, Cristina Moro, curatrice dell'Archivio Cini Boeri e autrice del libro Con assoluta autonomia Cini Boeri, e il critico di architettura Emanuele Piccardo.
 

Nel documentario Cini Boeri (foto Calligari. Courtesy Archivio Cini Boeri) parla di sé e della sua idea di casa in alcune interviste realizzate in epoche e occasioni diverse.  Un’intervista particolarmente preziosa è quella realizzata dal critico e curatore d’arte Hans Ulrich Obrist mentre, nel 2003, era ospite nella casa dell’architetto milanese.  Contribuiscono alla composizione del ritratto di Cini Boeri e al racconto della sua vita e della sua opera i tre figli, Sandro, Stefano e Tito Boeri, la giornalista e amica Chiara Dal Canto, la sua ex socia di studio, architetto Laura Griziotti, la studiosa del Design Chiara Alessi, la designer e paesaggista Petra Blaisse, l’architetto Rem Koolhaas, Paola Antonelli, senior curator del dipartimento di Design e Architettura del MoMA di NY e l’amico musicista Ludovico Einaudi.
 

“La casa di Cini Boeri” è Milano, la città dove Cini Boeri è nata nel 1924 e dove si è formata, e dove nel 1963 ha aperto il suo studio.  Dove ha sempre vissuto, prima con la famiglia di origine, poi con il marito e i figli piccoli, poi sola con i figli adolescenti e poi da sola, in un appartamento luminoso e accogliente, aperto alle energie della città.
 

“La casa di Cini Boeri” è quella che l’architetto disegna per i suoi clienti. Una casa innovativa e gioiosa, per abitanti giovani, stanchi dei salotti borghesi con gli spazi rigidi, i mobili pesanti e austeri…Sono case, quelle per i suoi clienti, con una pianta fluida, mobili su rotelle e popolate da oggetti di design sperimentali e sorprendenti, dai nomi buffi: il divano “Serpentone”(1967), il “Bobo”(1967), gli “Strips” e le “Pecorelle” (1971) e il “Botolo” (1973) per Arflex; la poltrona  Ghost” (Fiam 1987);  le lampade Papero” (1971) e “Lucetta” (1977) per Stilnovo. Opere di design industriale diventate di culto, per le quali Cini Boeri è stata insignita per due volte del Compasso d’oro.
 

“La casa di Cini Boeri” sono le architetture che ha progettato, dalle forme radicali e dai nomi suggestive, costruite in stretto rapporto col paesaggio in luoghi diversi: la “Casa-bunker” costruita per sè e la famiglia nel 1968 sugli scogli selvaggi dell’Isola della Maddalena in Sardegna, la “Casa rotonda” e la “Sbandata”, anch’esse alla Maddalena, e la “Casa nel bosco” in un bosco di betulle a Osmate (Varese).
 

L’Archivio Cini Boeri è nato nel 2023 con l’intento di raccogliere, riordinare, studiare e divulgare il lavoro dell’architetto e designer milanese, per continuare ad animarlo con il suo spirito, libero, socialmente impegnato e proiettato verso il futuro. Instagram page: @archiviociniboeri


Cini Boeri (Milano, 1924 - 2020)  Maria Cristina Mariani Dameno, chiamata "Cini", nasce a Milano il 19 giugno 1924. Durante la Seconda Guerra Mondiale sfolla a Gignese, dove diventa partigiana e conosce Renato Boeri, con cui si sposerà e avrà tre figli. Dopo la laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1951, lavora con Gio Ponti, che le trasmette un approccio "mentale e fisico" all'architettura, e con Marco Zanuso, dove sviluppa un forte interesse per l'industria e il design. Nel 1963, apre il suo studio indipendente, occupandosi di architettura privata, pubblica e design industriale, sempre attenta alle esigenze fisiche e psicologiche degli utenti. Un esempio del suo pensiero è la "Casa Bunker", costruita nel 1967 in Sardegna, progettata come uno spazio che favorisce autonomia e condivisione. A partire dagli anni '70, sperimenta con nuovi materiali e forme innovative, come nella serie Strips per Arflex, vincitrice del Compasso d’Oro nel 1979. Cini partecipa a mostre internazionali, tra cui la mostra al MoMA di New York nel 1972, con il divano Serpentone, un progetto che esplora soluzioni produttive innovative. Nel 1986, presenta alla Triennale di Milano il progetto di una casa per giovani coppie, in cui coesistono spazi condivisi e per l'autonomia individuale.  Ha progettato numerose abitazioni e allestimenti, lavorando con grandi aziende del design come Arflex, Knoll e Venini, creando elementi che sono oggi considerati icone del design italiano, esposti in musei internazionali. Premi e riconoscimenti: nel 1979 la serie Strips per Arflex vince il Compasso d’Oro ADI; nel 2008 vince il Good Design Award di Chicago; nel 2011 vince il Compasso d’Oro ADI alla Carriera ed è nominata Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana; nel 2022 la poltrona Ghost in vetro curvato, disegnata per FIAM con Tomu Katayanagi, vince il Compasso d’Oro ADI alla Carriera.


Maddalena Bregani (Milano 1957) da oltre trent’anni di occupa di ricerca, produzione culturale e comunicazione. Dal 1987 al 2000 è stata redattrice e autrice di programmi televisivi culturali a RAI3, Canale 5, Italia Uno. É co-fondatrice di Multiplicity, agenzia di ricerca sullo spazio urbano, coordinata da Stefano Boeri, con cui ha partecipato, tra il 2000 e il 2015, a diversi progetti, esposti, tra l’altro, a Documenta a Kassell, la Triennale di Milano, la Biennale d’Arte di Venezia, la Kunst-Werke di Berlino, il Musée d’Art Moderne di Parigi. Ha collaborato con la casa di produzione LaGalla23 di Alessandra Galletta alla serie di documentari Skyline-Architetti per Milano (SkyArteHD 2015), ai documentari Televezzoli-Francesco Vezzoli alla Fondazione Prada (SkyArteHD  2017) e Ettore Spalletti. (RAI 5 2019). Nel 2019 ha scritto e diretto il documentario Sulle tracce di Maria Lai (RAI 5 2019-20; “Miglior documentario inedito” -Extra Doc Festival 2020, MAXXI Roma; 25°Artecinema di Napoli, 2020; FILAF-Festival International du Livre d’Art et du Film, 2021, Pérpignan).


Cristina Moro Curatrice e giornalista. Laureata in storia e critica dell’arte, si occupa della valorizzazione degli archivi di progetto: è curatrice dell’archivio di Michele De Lucchi e dell’Archivio Cini Boeri. Ha lavorato nell’archivio della rivista Domus, per cui cura la rubrica mensile Mnemosine. Storie di oggetti. Collabora con testate di settore dove si occupa di design, architettura, arte, archivi e intervista personaggi legati al mondo del progetto. Ha collaborato a progetti editoriali ed espositivi, come la mostra e il catalogo ragionato Aldo Rossi Design 1960-1994 al Museo del Novecento di Milano; nel 2024 ha curato la mostra Cini Boeri nella Biblioteca del Parco, un progetto dell’Archivio Cini Boeri e Triennale Milano, alla Biblioteca del Parco Sempione, primo appuntamento di un articolato percorso di studio e valorizzazione della figura della progettista milanese.

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