Genova, carcere di Marassi: quattro poliziotti e il medico di guardia aggrediti e feriti
di Redazione
Pagani, Uilpa Polizia Penitenziaria: "A ogni intervento per ristabilire l'ordine, partono le denunce degli autori dei... disordini"
OMUNICATO STAMPA 28 LUGLIO 2024
CARCERE GENOVA MARASSI
ENNESIMA GRAVE AGGRESSIONE A MARASSI
GENOVA – Sono state ben 1.187 le aggressioni di detenuti nei confronti di appartenenti alla Polizia penitenziaria, addirittura 3.349 sono stati gli episodi di resistenza e ingiuria a pubblico ufficiale. Numeri allarmanti e senza precedenti quelli comunicati dall’Ufficio Attività Ispettiva e di Controllo del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, che certificano lo stato di degrado, di violenza e di difficoltà di gestione delle carceri. Lo rivela Fabio Pagani, segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“A Marassi l’ennesima grave aggressione, ieri pomeriggio, in Prima Sezione, quattro uomini della Polizia penitenziaria, nel tentativo di placare l’ira di un detenuto egiziano , armato di lametta - sono rimasti feriti , addirittura onde evitare i fendenti , sono stati anche azzannati , presi a morsi e trasportati al Pronto Soccorso del nosocomio cittadino , riportando una prognosi rispettivamente di ( 15 - 7 - 5 e 3 gg ) . Sempre ieri pomeriggio , in sesta sezione Piano Terra un altro detenuto egiziano , nel tentativo di far esplodere una bombola di gas ha ferito alla gamba anche la giovane dottoressa Medico di Guardia di turno . La Polizia penitenziaria è stretta fra l’incudine della violenza dei detenuti e il martello delle inchieste della magistratura, considerato che pressoché a ogni intervento necessario per ristabilire un minimo di ordine e sicurezza partono le denunce degli stessi autori dei disordini, molto spesso, nel solo tentativo di precostituirsi un alibi. Non ci risulta che sul posto sia intervenuto il Comandante di reparto e non ci risulta che i colleghi feriti abbiamo ricevuto le dovute attenzioni, nemmeno una telefonata dai vertici dell’Amministrazione penitenziaria - spiega il Segretario della UILPA PP. “Del resto, se si considerano anche 60 suicidi fra i detenuti e 6 nella Polizia penitenziaria, omicidi, stupri, violenze e traffici illeciti di ogni genere, il paragone delle odierne prigioni a teatri di guerra non sembra affatto esagerato. Così, mentre per il Sottosegretario al Ministero della Giustizia, con delega ai detenuti, Andrea Ostellari, dichiara che le carceri sono regolamentari e non c’è sovraffollamento, il Guardasigilli, Carlo Nordio, parla di problema del sovraffollamento da affrontare con raziocinio. Esattamente quel raziocinio che non si rinviene nelle loro affermazioni contrastanti e nelle farneticazioni del Sottosegretario, spintosi, evidentemente, fino a smentire il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che solo qualche giorno fa aveva definito la situazione penitenziaria indecorosa per un paese civile”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“Siamo stanchi delle stomachevoli chiacchiere del Governo, servono immediati provvedimenti o l’estate sarà tragica con il rischio di avere in autunno macerie al costo di vite umane rispetto alle quali non possono non esserci responsabilità e, di certo, non possono rinvenirsi in capo a coloro che con diuturno sacrificio, sottoposti a turnazioni massacranti, fanno ciò che possono nelle trincee carcerarie per conto di uno Stato che non è in grado, o forse non vuole, rispettare le regole che si è dato. Servono provvedimenti efficaci e ad effetto immediato che non si rinvengono minimamente né nel decreto-legge n. 92, meglio noto come ‘carcere sicuro’ (sic!), né tantomeno nella legge di conversione per come sta emergendo dalla Commissione Giustizia del Senato. La Presidente del Consiglio batta un colpo, non foss’altro, per mettere ordine nelle libere e creative interpretazione degli inquilini di Via Arenula”, conclude Pagani.
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