Genova, caso Salis: maggioranza consiglio comunale stoppa ordine del giorno Pd su richiesta di rimpatrio dall'Ungheria
di Redazione
Il capogruppo dem D'Angelo: "Le affinità elettive tra Meloni e Orbán non possono giustificare questo inaccettabile immobilismo"
Sul caso di Ilaria Salis, l'italiana detenuta in Ungheria nel corso di un processo per lesioni, si divide il consiglio comunale di Genova. Il Gruppo del Partito Democratico ha presentato questa mattina un ordine del giorno, con primo firmatario il capogruppo Simone D’Angelo, per chiedere l’impegno del Sindaco e della Giunta presso il Governo italiano affinché intervenga verso il Governo dell’Ungheria per consentire, come previsto dalle vigenti convenzioni, l'estradizione di Ilaria Salis in Italia.
Durante la Conferenza Capigruppo, però, la maggioranza capeggiata dalla Lega ha esercitato il suo veto, impedendo di portare in aula la richiesta di rimpatrio.
“Le condizioni in cui è detenuta Ilaria Salis sono inaccettabili, disumane e in totale contrasto con i parametri di rispetto dei diritti umani imposti dalla normativa italiana ed europea” dichiara il Capogruppo a Palazzo Tursi e Segretario Metropolitano, Simone D’Angelo.
“In questi mesi le sono stati negati diritti fondamentali come quello di parlare con i propri legali e quello ad avere un processo equo. Amnesty International ha denunciato la mancanza di traduzione di una parte degli atti processuali e il diniego di accesso ai video depositati come prove incriminanti. L'Ungheria, peraltro, ha subito diverse condanne dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per le condizioni indegne a cui sono costrette le persone detenute nelle sue carceri”, prosegue.
“Non si tratta di entrare nel merito della vicenda giudiziaria, ma di pretendere un trattamento umano e rispettoso dei diritti basilari di ogni persona. Per queste ragioni, crediamo sia doveroso un rapido e netto cambio di passo del Governo italiano sul tema. Finora abbiamo infatti assistito a un totale disinteresse rispetto alla vicenda, comprensibile solo alla luce dei rapporti di amicizia e vicinanza politica che legano questo Governo a quello ungherese. Ma le affinità elettive di Meloni e Orbán non possono giustificare questo inaccettabile immobilismo di fronte alla violazione sistematica dei diritti umani di una nostra connazionale”, prosegue.
“Continueremo a chiedere che il Governo italiano si adoperi con la massima urgenza per ottenere che le misure cautelari siano svolte in Italia e per garantire un processo rispettoso delle normative internazionali per Ilaria Salis”, conclude il Capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Tursi.
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