Genova, come si reagisce al lockdown: i negozi della Valpolcevera non si arrendono
di Redazione
"Le consegne a domicilio ci hanno salvato ma molti clienti risparmiano, anche solo sull'euro per il caffé"
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Due attività aperte pochi mesi prima del lockdown, in periferia, in quella Valpolcevera che dopo il crollo di Ponte Morandi sta tentando di rialzarsi. La Macelleria Ragazzon e l'Osteria Zena Free si trovano a Bolzaneto e distano appena poche centinaia di metri ma la loro storia ha molte similitudini. "Il primo lockdown ci ha impedito di spiccare il volo - ci racconta con amarezza Monica di "Zena Free" - Avevamo cominciato a lavorare ma ci ha subito tagliato le gambe. Abbiamo potuto tenere aperto ma il lavoro era completamente diverso dalle settimane prima. Mancavano le persone degli uffici e i ragazzi delle scuole, quindi abbiamo cercato di tenere duro ma anche in estate la crescita è stata rallentata. C'è rimasto uno stato di tensione, con la paura nelle teste delle persone. Adesso? E' ancora peggio. La gente ha proprio paura e tanti se possono, cercano di mettere via anche solo l'euro del caffé".
"Noi avevamo aperto a novembre 2019 - racconta invece Michele della Macelleria Ragazzon - e quello che ci ha salvato, nel primo lockdown, sono state sicuramente le consegne a domicilio. Anche perché la gente ha paura, ha pochi soldi e con le consegne siamo potuti restare a galla. Se arrivasse un nuovo lockdown? Sicuramente ripartiremmo con questa strategia".
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